Reno 10 Pro 5G è il nuovo smartphone medio gamma di OPPO che abbiamo avuto modo di provare nelle prime due settimane successive al lancio ufficiale. Dopo una prima impressione positiva, in occasione della presentazione “Milanese” a cui abbiamo partecipato lo scorso 4 luglio, possiamo senza dubbio confermare l’interesse nei confronti di questo smartphone. Centrale in questa recensione sarà il ruolo delle fotocamere che, possiamo anticipare, lo rendono un ottimo smartphone per ritratti.
Il design è molto semplice, arrotondato ed elegante. Materiali e dettagli sono particolarmente curati e tradiscono alla perfezione la loro vera natura. Quello che sembra un frame in metallo cromato, è in realtà plastica ben rifinita che ingloba un microfono ed una porta infrarossi nella parte alta e vano sim, speaker mono e porta USB-C in quella bassa.
Il pannello posteriore è realizzato in vetro sagomato, curvo in modo analogo allo schermo. Sul modello che abbiamo avuto in prova, possiamo apprezzare una colorazione Silvery Gray con finitura opaca. Durante l’evento di presentazione abbiamo avuto modo di vedere da vicino anche le altre colorazioni lucide come la Glossy Purple che, tuttavia, non ci hanno soddisfatti allo stesso modo. Personalmente preferisco la versione opaca perchè innanzitutto cela le impronte lasciate dalle dita, appare molto più soddisfacente al tatto e garantisce una presa più solida per via del maggior attrito sviluppato con la mano.
Il pannello superiore ospita un Display OLED FHD+ curvo da 6.7″. In molti casi gli schermi curvi tendono a risultare tanto belli quanto scomodi o ostici da usare. In questo caso, complice una cornice leggermente marcata ma non così evidente, il normale utilizzo quotidiano appare particolarmente agevole e privo di tocchi accidentali. Lo schermo di OPPO Reno 10 PRO è dotato di frequenza di aggiornamento a 120Hz che lo rende super-fluido e reattivo e di tecnologia always-on che permette di tenere sott’occhio informazioni come orario, data e notifiche, anche a schermo spento. Un display impeccabile che nel complesso rende molto bene anche sotto la luce diretta del sole, preservando la brillantezza dei colori e la nitidezza dei dettagli in modo ottimale.
Sotto lo schermo troviamo un sensore per le impronte digitali che garantisce uno sblocco immediato, reattivo ed efficace. A questo si unisce l’immancabile riconoscimento facciale bidimensionale, possibile grazie alla fotocamera frontale inglobata nel display. Quest’ultima rappresenta una delle caratteristiche che valorizzano OPPO Reno 10 PRO.
Con un sensore da ben 32mpx la fotocamera frontale di questo smartphone è ottimizzata per lo scatto di selfie in modalità ritratto. L’effetto bokeh è garantito anche dall’apposito selettore che permette di aumentare o diminuire la sfocatura sullo sfondo in tempo reale ma anche con le modifiche successive. Come è facile immaginare il merito non è solo della fotocamera ma anche del software che sfrutta l’intelligenza artificiale per migliorare l’immagine e scontornare in modo ottimale il soggetto anche in punti complessi come i capelli. Come anticipato ad inizio recensione, se vi piace scattare foto di questo genere, Reno 10 PRO è uno smartphone vi regalerà tante soddisfazioni.
Le fotocamere posteriori sono raggruppate in un unico alloggiamento caratterizzato da un bump abbastanza pronunciato che però non compromette la stabilità dello smartphone posto in orizzontale. Nel complesso l'”ovale” posteriore convince per via della sua uniformità e per la trama concentrica ben rifinita che contribuisce a donare un’identità visiva al dispositivo. Ormai lo sappiamo, da qualche anno a questa parte gli smartphone sono tutti molto simili fra loro e il carattere distintivo è delegato quasi esclusivamente agli alloggiamenti relativi al comparto fotografico principale. Prominente è la fotocamera principale con sensore più ampio da 50mpx, capace di catturare più luce e ridurre il rumore delle immagini, traducendosi in foto più luminose e definite anche in condizioni di scarsa luminosità
Fra le due fotocamere inferiori ne troviamo una omologa a quella frontale da 32mpx, anche questa ottimizzata per la modalità ritratto, ma in questo caso dotata di zoom ottico 2X. E’ proprio a quest’ottica che lo smartphone farà ricorso di default quando andremo a scattare ritratti particolarmente fedeli e dall’aspetto professionale. Anche in questo caso potremo modificare l’effetto bokeh per via dell’apposito selettore.
L’ultima fotocamera è un grandangolo a fuoco fisso, con apertura a 120° ed un sensore da soli 8mpx. Sebbene questa risoluzione sia più che sufficiente per ottenere scatti di qualità, questa cam abbassa la media del comparto fotografico, risultando poco soddisfacente sopratutto negli scatti in condizione di scarsa luminosità. Tuttavia, considerando lo scarso utilizzo medio di questa modalità, tendenzialmente sfruttata maggiormente nelle ore diurne, la soluzione scelta da OPPO si rivela giustificabile e condivisibile.
La combinazione delle 3 fotocamere permette a Reno 10 PRO di zoomare da 0.6x a 2x ottici, 5x combinati e, addirittura, fino ai 20x digitali. Con l’aiuto di una efficace ottimizzazione software, è possibile ottenere risultati soddisfacenti anche in quest’ultimo caso ma solo in contesti ben illuminati. Nelle ore serali, purtroppo, la qualità di oggetti e soggetti ritratti da molto lontano lascia molto a desiderare per via della scarsa illuminazione.
Non manca, ovviamente, la possibilità di sfruttare la qualità massima dei vari sensori, grazie ad una apposita modalità offerta in modalità foto. Attivano hi-res, il sistema ci obbligherà a sfruttare la natura delle ottiche montate sui due sensori più importanti. Scattando in risoluzione piena, otterremo immagini molto pesanti, catturare direttamente dal sensore da 50mpx. Zoomando a 2X dovremo “accontentarci” del sensore secondario da 32mpx che comunque andrà a sfruttare appieno la sua risoluzione.
Per quanto riguarda i video possiamo arrivare ad un 4k a 60fps, dove ho apprezzato tantissimo rapidità e precisione della messa a fuoco, ma anche il livello di dettagli nonostante lo zoom. Peccato per la modalità ultra stabile. Quest’ultima permette di ottenere una registrazioni fluide e lineari anche in movimento, senza l’ausilio di gymbal o stabilizzatori hardware. Purtroppo in questa modalità non potremo andare oltre il 1080 a 60fps con risultati imprecisi e poco appaganti rispetto ad altri smartphone android di pari fascia. Come su iPhone, la modalità ultra stabile simula l’assenza di vibrazioni operando un ingrandimento sull’immagine proveniente da un’ottica ultra grandangolare, dove solitamente oscillazione e movimenti vari appaiono meno evidenti.
OPPO uno 10 pro è uno smartphone dual sim che offre il pieno supporto alla rete 5G ma non prevede l’utilizzo di e-sim. Il comparto tecnico comprende una RAM dinamica da 12GB, 256GB di archiviazione e un processore snapdragon 778G. Quest’ultimo non è proprio l’ultimo octa-core ritrovato ma continua a dare grosse soddisfazioni anche qui sopra. Qualsiasi cosa si faccia, lo smartphone resta super-fluido, efficiente e stabile in termini di prestazioni, senza scaldare minimamente nonostante le alte temperature estive. Si tratta di un aspetto da non sottovalutare, considerato che i possessori di iPhone come me, in questa stagione non se la passano proprio bene.
Il tutto è supportato da una batteria da 4600mAh che con il caricabatterie SupeVOOC da 80W in confezione, raggiunge il 100% in soli 30 minuti. La batteria non supporta la ricarica wireless e conta circa 400mAh in meno rispetto a concorrenti android di fascia medio/alta. Nonostante ciò, OPPO Reno 10 pro permette di arrivare a fine giornata con un buon 25/30% di carica residua, quindi assolutamente niente male.
A livello software troviamo, come di consueto, ColorOS. Si tratta probabilmente di una delle migliori distro Android che permette di personalizzare qualsiasi cosa, senza rinunciare ad una struttura minimale, semplice e intuitiva. Da utente apple la cosa non va sottovalutata perchè, solitamente, quando uso android sono impacciassimo ma qui sopra mi sembra di esserlo meno del solito. Con ColorOS mi sento quasi a casa ed è una cosa che mi è capitata raramente, se non in questo caso e con la MiUI di Xiaomi. Parlando di personalizzazione, attraverso l’apposita sezione del menù impostazioni, è possibile gestire ogni minimo aspetto grafico del sistema. Oltre all’enorme galleria di sfondi disponibile è possibile curare con colori, testi ed elementi grafici animati la schermata Always-On, modificare interamente la palette di sistema, cambiare stile e forma delle icone e finanche scegliere la nostra animazione preferita per lo sblocco con impronta digitale.
Considerata la fascia in cui lo smartphone si trova, i circa 650€ di listino fanno storcere un po’ il naso. Si tratta di un prezzo sopra la media per cui è lecito aspettarsi qualcosa in più come un processore più aggiornato, una batteria più capiente e al pari con gli altri smartphone di pari fascia e, magari, anche un supporto ricarica wireless o alle e-sim. Si tratta di piccolezze che avrebbero portato gli utenti giustificare il prezzo o, al limite, a percepirlo come più adeguato. Per il resto si tratta di uno smartphone che abbiamo particolarmente apprezzato, anche da utenti tipicamente iPhone. Comodo, fluido, rapido…forse qualche problemino di ottimizzazione di varie app come quelle relative ai social (cosa non rara su android), ma una super batteria e delle fotocamere degne di nota.
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