La recente richiesta di Apple alla Corte Suprema degli Stati Uniti per ribaltare la decisione del Giudice Yvonne Gonzalez Rogers nel caso contro Epic Games è stata accolta con interesse.
Come stabilito dal giudice, l’azienda sarebbe stata costretta a modificare alcune regole dell’App Store. Tuttavia, un tribunale distrettuale ha permesso ad Apple di posticipare le modifiche fino a quando il ricorso non sarà esaminato dalla Corte Suprema.
Secondo quanto riportato da The Verge, Apple ha ottenuto l’autorizzazione a sospendere la decisione della corte d’appello che obbligherebbe l’azienda a consentire agli sviluppatori di vendere contenuti in-app utilizzando piattaforme di terze parti, anche quando tali app vengono distribuite tramite l’App Store.
Una simile decisione avrebbe un impatto significativo sui profitti di Apple, poiché l’azienda addebita una commissione del 30% sulle vendite delle app e sugli acquisti in-app.
La decisione è arrivata dopo che Epic Games ha citato in giudizio Apple, accusandola di pratiche anticoncorrenziali con l’App Store. Sebbene il giudice abbia stabilito che Apple non sarà costretta a riportare Fortnite sull’App Store, l’azienda dovrà semplificare le sue linee guida sugli acquisti in-app. Con la decisione di oggi, Apple avrà più tempo prima di dover implementare queste modifiche.
Il tribunale distrettuale ritiene che Apple non abbia violato le leggi antitrust, ma ha ordinato all’azienda di consentire agli sviluppatori di indirizzare gli utenti verso metodi di pagamento al di fuori delle sue app.
Naturalmente, Epic Games non è soddisfatta della decisione. Gli avvocati di Epic hanno contestato la sospensione sostenendo che “Apple non ha altra scelta se non affidarsi a argomentazioni così deboli che in precedenza ha menzionato a malapena o per niente.”
Nel 2020, Apple ha bandito Fortnite dall’App Store dopo che Epic Games ha rilasciato un aggiornamento che consentiva ai giocatori di acquistare monete digitali attraverso un metodo esterno anziché utilizzare il sistema di acquisti in-app dell’App Store. Epic ha quindi citato in giudizio Apple, sostenendo che l’azienda è un monopolio e ha pratiche anticoncorrenziali con le linee guida dell’App Store.
Ma il caso non ha avuto un buon esito per nessuna delle due società. Mentre Apple è stata costretta ad allentare alcune regole dell’App Store, il giudice Rogers ha anche stabilito che Apple non sarebbe stata costretta a consentire il ritorno di Fortnite sull’App Store poiché Epic Games sapeva esattamente cosa stava facendo quando ha violato le linee guida.
Gli avvocati di Apple sostengono che la Nona Corte d’Appello è andata troppo oltre emettendo un’inibizione a livello nazionale contro l’azienda. La petizione afferma che Apple ha intenzione di sollevare “questioni di ampia portata e di grande importanza” riguardanti il potere dei giudici. Prima del ricorso alla Corte Suprema, sia Epic che Apple hanno cercato di appellarsi alla Nona Corte d’Appello senza successo.
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