Tra le novità più chiacchierate e attese di Apple vi è sicuramente il nuovo servizio di streaming-cloud, che probabilmente verrà chiamato CloudMe. AppleInsider ha scoperto un brevetto della società californiana che potrebbe aver svelato il modo in cui il sistema verrà implementato.
Nuova ed interessante scoperta sui brevetti presentati da Apple all’ufficio Americano. Questa volta stiamo parlando del “Local Storage of a Portiong of Streamed Media Items”, una sorta di meccanismo per salvare in locale un numero limitato di segmenti di contenuti multimediali che potrebbero poi venire riprodotti in streaming attraverso dei dispositivi mobili come l’iPhone.
Attraverso questo sistema, gli utenti avrebbero dunque la possibilità di ridurre drasticamente l’ammontare complessivo di dati presenti nei loro device. In poche parole soltanto piccole parti della canzone verrebbero salvati in locale, mentre il resto del brano verrebbe “ricreato” da iOS attraverso il collegamento con il server in cui risiede la canzone intera.
Secondo quanto si legge nella richiesta di brevetto, Apple afferma che gli attuali sistemi utilizzati per lo streaming, permettono di avviare la riproduzione soltanto dopo il download di una parte sufficiente del file. Per tale motivo, quando si passa random da una canzone all’altra, come spesso viene fatto nella realtà, il software non è in grado di prevedere la prossima canzone. La conseguenza è che ci saranno delle pause più o meno lunghe.
Quando un dispositivo elettronico non conosce il prossimo file multimediale che verrà riprodotto, può richiedere delle indesiderate pause tra la riproduzione dei file. Allo stesso modo quando l’utente passa da un diverso file all’altro, il dispositivo elettronico può richiedere delle lunghe pause durante le quali nessun file viene riprodotto.
La soluzione proposta da Apple sarebbe dunque quella di salvare sul dispositivo soltanto una piccola parte dei file multimediale. Attraverso questo meccansimo il sistema operativo iOS sarebbe in grado di riprodurre automaticamente l’inizio di una canzone, ossia la parte salvata sul dispositivo. In seguito, attraverso l’invio di una richiesta al server, il sistema completerebbe il download della parte mancante, unendola in modo fluido all’inizio.
Sempre nel brevetto si legge che il segmento del file salvato in locale, potrebbe far parte della libreria personale dell’utente o dell’intera libreria musicale presente in iTunes. In questo caso, attraverso l’utilizzo di username e password, si potrebbe anche verificare se l’account in questione ha effettivamente acquistato il brano ed ha quindi il diritto di riprodurlo.
Via | AppleInsider
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