Gli sviluppatori di Halide, un’applicazione molto popolare su iOS per scattare foto con impostazioni manuali su iPhone, hanno portato alla luce un caso scoppiato su Reddit relativo alla funzione “Space Zoom” dei Samsung Galaxy più moderni.
In particolare, un utente su Reddit dotato di Samsung Galaxy S20 Ultra ha scritto di aver provato la funzione che permette di scattare foto nitide alla luna, rimanendo sbalordito, proprio come si vede nelle pubblicità.
Questa funzione veniva pubblicizzata insieme allo Zoom, un aspetto di cui gli iPhone risultano abbastanza carenti ma, a quanto pare, si tratta di una funzione fasulla.
Secondo alcuni test sembrerebbe che i Samsung non riescano effettivamente a scattare foto così eccezionali alla luna utilizzando soltanto la fotocamera. Quello che avviene in realtà è una rielaborazione dell’immagine con l’intelligenza artificiale che va a sostituire l’immagine scattata con un’immagine pre-caricata, molto più nitida.
L’autore ha sempre avuto dei dubbi sull’autenticità di questi scatti, in quanto sembrano fin troppo perfetti per essere veri. Il risultato non va definito del tutto “fasullo” ma nemmeno genuino.
Per dimostrare ciò che dice, l’autore ha scaricato da internet un’immagine ad alta risoluzione della luna e l’ha ridotta a 170×170 pixel, applicando poi un effetto di sfocatura gaussiana tramite Photoshop, per rimuovere tutti i dettagli.
Successivamente, ha ingrandito l’immagine sfocata ed ha scattato una foto al monitor del computer, inquadrando l’immagine sfocata della luna, dall’altra parte della stanza.
Quello che ne deriva è che Samsung utilizza un modello di intelligenza artificiale per aggiungere dettagli alle immagini della luna.
Sostanzialmente all’AI sono state dato in pasto migliaia di immagini della luna per addestrarla ed in questo modo, su tutti gli scatti dell’astro, riesce ad avvenire un riconoscimento che va poi ad aggiungere i dettagli anche nelle immagini sfocate. Quindi Samsung lavorerebbe in questo modo: aggiunge dettagli (non nostri) al di sopra delle nostre foto (in base a dei punti di ancoraggio che vengono riconosciuti nel nostro scatto).
In un esperimento è stato rimosso un quadratino dalla foto sullo schermo prima di scattare e la foto generata alla fine comprendeva anche quel pezzo mancante.
In un altro esperimento, è stato ripetuto il processo già descritto ma utilizzando l’immagine di una Luna per intero ed una a metà. Dopo aver scattato la foto, il risultato è quello che segue: la luna intera è stata riconosciuta e gli sono stati applicati dei livelli di immagini nitide al di sopra (non attinti dalla fotocamera), mentre la Luna a metà non è stata riconosciuta ed è rimasta sfocata.
Insomma noi scattiamo quello che c’è a sinistra ed otteniamo quello che c’è a destra ma la bontà delle lenti fotografiche non c’entra nulla! Quello che avviene è una sorta di collage con pezzi di foto in alta risoluzione con i quali è stata addestrata l’intelligenza artificiale.
L’autore conclude che le foto della luna di Samsung sono false e che la loro pubblicità è ingannevole.
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