Il problema dell’obesità è un qualcosa di veramente molto serio e nonostante la crescente diffusione dei fitness tracker, continuano a non esserci miglioramenti. Lo dichiara il Washington Post, attraverso la pubblicazione di una serie di ricerche.
Indossare un fitness tracker come l’Apple Watch “non fornisce necessariamente la motivazione per cambiare il comportamento con il cibo”.
Il rapporto descrive diversi studi sul modo in cui i fitness tracker influiscono sulla motivazione, l’attività fisica, il dimagrimento e la pressione sanguigna.
Si inizia con uno studio del 2016 basato su Fitbit. I dati hanno mostrato che “gli utenti Fitbit in un primo momento aumentavano il livello di attività fisica rispetto a chi ne era sprovvisto, ma che dopo un anno si tendeva a cedere e che non venivano registrati cambiamenti nel peso e nella pressione sanguigna.
John Jakicic, che studia l’obesità e la regolazione del peso all’Università del Kansas, ha dichiarato che i prodotti come l’Apple Watch operano con l’idea che “se si forniscono gli strumenti e le informazioni alle persone, quest’ultime cambieranno il loro comportamento”.
In realtà, quest’affermazione sembra essere vera in un primo momento ma poi le abitudini tendono a tornare quelle precedenti e che quindi nel lungo termine non si registra alcun tipo di miglioramento.
Uno studio del 2016 di Jordan Etkin della Duke University ha scoperto che la misurazione del proprio corpo può addirittura minare la “motivazione intrinseca” delle attività come quella di una semplice passeggiata perchè viene vista più simile “ad un lavoro”, una forzatura che bisogna fare per forza e di conseguenza dopo un pò di tempo le persone tendono a ridurre il livello di attività.
La verità è che non c’è una scienza precisa per capire come influiscano i tracker sulle persone anche perchè i dati cambiano da soggetto a soggetto. Sicuramente ci si può sentire motivati dalla competizione con amici e parenti, stimolando un maggiore movimento ed un eventuale dimagrimento, ma altre volte, quando si inizia a vedere che l’orologio sta segnando una “giornata pigra” si tende a sabotare sè stessi, facendo ancora meno movimento del normale.
Secondo Matt Buman dell’Arizona State University, “i gadget da soli non forniscono quel supporto supplementare necessario per un cambiamento di comportamento a lungo termine. Possono essere più influenti il supporto sociale, la definizione di obiettivi, la dimostrazione di comportamenti da parte di altre persone simili e la pianificazione dell’azione”.
Gary Foster, CTO di WeightWatchers, concorda che l’utilizzo dei fitness tracker per il controllo dell’attività fisica è utile, ma che non c’è una relazione tra l’uso di questi dispositivi e la perdita di peso. Foster sottolinea che il tracciamento dell’attività fisica, da solo, non avrà un grande effetto se non supportato da una dieta sana e altre abitudini sane.
Anche Apple ha dichiarato che non monitora la ricerca sulla perdita di peso perché questo non è il focus dell’Apple Watch. Tuttavia, ha citato uno studio del 2018 che ha riscontrato un aumento del 34% delle persone che vincono medaglie attività e che sono state premiate per aver raggiunto certi obiettivi con il loro Apple Watch.
E voi da che parte siete? L’utilizzo di un Apple Watch o di un qualsiasi altro fitness tracker vi sta aiutando a cambiare abitudini, a muovervi di più e svolgere più attività oppure sostanzialmente siete rimasti le stesse persone di prima?
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