ChatGPT è un modello linguistico artificiale di cui ormai sentiamo parlare ogni giorno. Non si tratta certamente della prima AI di questo genere ma bisogna ammettere che OpenAI è riuscita a sviluppare un qualcosa di ben funzionante e molto ben articolato.
ChatGPT ha già segnato una svolta epocale perchè tra qualche anno le intelligenze artificiali cambieranno completamente le nostre vite. Se per alcuni aspetti riusciranno ad aiutarci moltissimo, per altri potrebbero letteralmente rovinarci e mettere in ginocchio il sistema economico mondiale.
Per capire questa affermazione che sembra così apocalittica ed esagerata bisogna procedere con ordine.
Nel 2020 Google aveva già iniziato a sviluppare la sua intelligenza artificiale con un progetto che non è mai stato lanciato poichè potenzialmente dannoso per le entrate dell’azienda stessa.
Google infatti, ottiene una grossa parte dei suoi guadagni dagli investimenti pubblicitari che si concretizzano, tra le altre cose, nei banner di Adsense, attraverso la profilazione degli utenti con l’analisi delle keyword contenute nelle ricerche e con la visualizzazione di risultati sponsorizzati che compaiono tra i primi link quando utilizziamo il motore di ricerca.
Avere una AI con la quale possiamo semplicemente “chattare” per ottenere qualsiasi tipo di risposta, anche lunga, ben articolata e verificata con diverse fonti, corrisponde “a darsi una mazzata sui piedi da soli”. I danni poi non riguarderebbero soltanto Google ma un intero mondo che gli gira intorno perchè, non solo nessuno pagherebbe più per comparire tra i primi risultati del motore di ricerca, ma terminerebbero anche diversi lavori come lo specialista SEO, che ottimizza i siti per migliorarne l’indicizzazione sui motori di ricerca, i blog stessi, che verrebbero letti sempre meno dal momento che “una chattata” può già fornirti tutte le informazioni che desideri su notizie ma anche su guide specifiche, senza trascurare nemmeno i dettagli. Ci saranno sempre meno siti web aggiornati, molti meno sistemisti server, molti meno sviluppatori di applicazioni, non servirebbero più i grafici per curare i siti web, le aziende assumerebbero sempre di meno o inizierebbero a fallire una dopo l’altra ed un sistema economico enorme, che dura da decenni, potrebbe crollare in pochi anni generando una crisi economica senza precedenti che pian piano finirebbe per coinvolgere ogni tipo di attività commerciale. Anche un pasticciere, ad esempio, che non c’entra nulla con l’informatica, potrebbe avvertire questa crisi perchè senza più un lavoro, gireranno sempre meno soldi e perfino un dolcino potrebbe diventare un lusso che magari si eviterà di concedersi.
Un’intelligenza artificiale troppo evoluta non può danneggiare soltanto Google ma anche settori completamente “estranei”, senza contare i “danni alle persone”. Pensate che ChatGPT è già largamente utilizzato dagli studenti: può scrivere dei temi lunghi 4 pagine in 10 secondi; può riassumere lunghi testi evidenziando soltanto le informazioni più importanti; può svolgere problemi di matematica e di geometria non solo fornendovi i risultati ma anche spiegandovi tutto il procedimento necessario per arrivare a quel risultato, può scrivere determinate funzioni in un linguaggio di programmazione e queste sono soltanto alcune idee. Gli adolescenti potrebbero crescere senza sviluppare un proprio metodo cognitivo con conseguenza gravissime per il futuro. Non a caso alcune scuole americane hanno già iniziato a bandirlo.
Presto verrà lanciato ChatGPT-4 che, secondo OpenAI, sarà così tanto più evoluto da far sembrare l’attuale ChatGPT-3 un ridicolo giocattolo.
Capirete quindi che la scelta di Google di “frenare” il progetto non è stata poi così sbagliata nel 2020, ma le cose sono cambiate quando Microsoft ha iniziato ad investire tantissimi soldi in ChatGPT. Ad oggi si è arrivati a ben 10 miliardi di dollari e presto questa potente intelligenza artificiale verrà integrata nel motore di ricerca Bing.
E’ proprio questo che ha fatto “scattare” Google. Il colosso della ricerca non può più restare in silenzio ed essere superato dai concorrenti. Per cui, sebbene un’intelligenza artificiale possa arrecargli dei danni, sicuramente “restare fermi e non fare nulla” avrebbe delle conseguenze peggiori. Google non può permettersi di restare indietro e di conseguenza possiamo dire che è appena iniziata una guerra tra le intelligenze artificiali, o meglio tra le aziende che nei prossimi anni saranno tutte impegnate nello sviluppo della migliore intelligenza artificiale. Presto le ritroveremo praticamente ovunque.
ChatGPT è soltanto la punta dell’iceberg. Entro pochi mesi, si parla della primavera del 2023, Google presenterà Sparrow.
E’ proprio Sparrow il nome scelto da Google per la sua intelligenza artificiale. Proprio come ChatGPT ci permetterà di scrivere una domanda ed ottenere una risposta e lo farà con uno stile grafico ancora più semplice, come se fosse proprio una finestra di chat, con bolle di messaggi a destra e a sinistra per i vari botta e risposta.
A rivelarlo è stato Demis Hassabis, l’uomo a capo di DeepMind, la società di AI che fa capo ad Alphabet (Google appunto).
Sparrow sarà molto più potente di ChatGPT ed integrerà funzioni che al momento mancano all’intelligenza artificiale di OpenAI. Tra le altre cose, avrà la capacità di citare le fonti, potrà effettuare ricerche su internet con l’accesso al web ed avrà incredibili facoltà di apprendimento automatico. Proprio così, potrà letteralmente imparare dai propri errori senza che una persona umana debba indicargli la cosa esatta e quella sbagliata attraverso quello che si chiama apprendimento di rinforzo.
Il futuro quindi si combatterà a forza di intelligenza artificiale e Google non resterà a guardare. Con l’assurda quantità di dati che Google ha raccolto negli anni non ci sono dubbi che Sparrow sarà un’AI super accurata e precisa.
L’AI verrà poi integrata anche nei servizi, inclusa la ricerca, Gmail e quant’altro. Potremo generare risposte ad email completamente automatiche semplicemente fornendo grossolanamente delle parole che fungeranno da guida sulla quale l’AI articolerà l’intero messaggio.
Sicuramente da parte di Google ci aspettiamo un’integrazione che possa arrecare meno danni possibili a sè stessa e quindi (di conseguenza) anche all’intera economia mondiale, affinchè quel potenziale scenario che abbiamo descritto qui sopra non possa mai verificarsi, ma riusciranno le altre aziende a fare la stessa cosa o si cercherà di fare sempre di più per sormontare il concorrente fino ad arrivare “alla distruzione”?
Sparrow verrà lanciato a breve e sicuramente quando lo proveremo ci verrà spontaneo dire “che grandissima figata“.. ma nel risvolto della medaglia, è giusto iniziare a chiedersi quali conseguenze potranno avere tutte queste AI oppure è già troppo tardi?
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