Qualche giorno fa vi abbiamo riportato la notizia secondo la quale una società chiamata Lodsys, stava inviando a sviluppatori indipendenti delle notifiche di infrazioni su alcuni suoi brevetti. Oggi tale società a risposto a riguardo cercando di fare chiarezza.
Come primo punto, la società ha tenuto a precisare come sia semplicemente interessata a tutelare i propri interessi e non stia solamente inseguendo profitti. Come tutte le società che posseggono delle proprietà, stanno cercando di proteggerle da un uso non conforme alla legge.
La risposta prosegue spiegando perchè non si siano rivolti ad Apple, ma siano andati direttamente “porta a porta” dai singoli sviluppatori. Apple aveva già provveduto a concedere in licenza l’utilizzo di tale sistema di pagamenti senza prima interpellare Lodsys per ottenere una licenza apposita che coprisse tutto il vasto ecosistema legato all’AppStore.
A norma di legge, diventano quindi perseguibili gli sviluppatori ed è questo il motivo che ha spinto la società nelle sue azioni legali. L’obiettivo di Lodsys non è quello di ostacolare o impedire agli sviluppatori di usare tale tecnologia, ma vogliono solo applicare una tassa per il suo utilizzo.
Tale tassa viene stimata essere lo 0.575% dei loro guadagni in dollari lungo il periodo dalla prima implementazione dell’In-App Purchase, fino alla scadenza del brevetto. Se per esempio uno sviluppatore avesse guadagnato 1 milione di dollari in un anno, dovrebbe pagare a Lodsys 5,750$.
Potete leggere l’intera sessione di Q&A direttamente sul sito ufficiale di Lodsys cliccando qui.
Via | MacStories
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