Le Live Activities erano già state abilitate nella beta 4 di iOS 16 ma poi Apple ha deciso di rimuovere questa funzione e di lanciarla successivamente, lavorandoci con maggiore calma.
Adesso, nella beta 1 di iOS 16.1 le API per le Live Activities risultano di nuovo attive, ma cerchiamo di capire di cosa si tratta.
Le Live Activities rappresentano un’evoluzione delle classiche Notifiche Push.
La nuova schermata di blocco di iOS 16 può riservare un piccolo spazio nella parte inferiore dello schermo ad una card in cui verranno visualizzate le “attività in tempo reale” provenienti dalle applicazioni di terze parti che abbiamo installato.
Potete anche considerarlo come un Widget per come viene reso graficamente (anche se non è un widget e funziona in maniera completamente diversa), ma la cosa importante che bisogna sapere è che questo spazio riuscirà a mostrare informazioni in diretta.
Ipotizzate quindi di aver installato un’applicazione dedicata al calcio, potrete monitorare i risultati della partita direttamente dalla Lockscreen con i punteggi che si aggiorneranno sotto i vostri occhi ogni volta che verrà segnato un gol, che ci sarà un’ammonizione e così via.
Analogamente, altre applicazioni potranno utilizzare le Live Activities per permettervi di tracciare in tempo reale lo stato di una spedizione, il delivery della vostra cena, i tempi di arrivo di un’auto con Uber, i progressi continui di un volo aereo lungo la sua tratta ed altro ancora.
Tramite le Live Activities arriveranno delle “Notifiche” continue a questa sezione dello schermo, che permetteranno alla scheda di aggiornarsi e di mostrarvi sempre dati nuovi, in tempo reale. Ogni Live Activity può rimanare sullo schermo per un massimo di 12 ore.
Come dicevamo prima, non si tratta di Widget, perchè a differenza dei Widget ogni Live Activity ha una propria sandbox e la capacità di collegarsi in maniera indipendente alla rete per ricevere le notifiche push da remoto ed aggiornarsi.
La beta 1 di iOS 16.1 attiva di nuovo le API di ActivityKit quindi gli sviluppatori possono tornare a provarlo e ad implementarlo nelle proprie applicazioni. Non vediamo l’ora che diventi realtà!
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