Dopo tanto rumore, Elon Musk ha deciso che non acquisterà più Twitter. E’ saltato un affare da 44 miliardi di dollari.
Lo studio legale che segue Musk, ha inviato una lettera alla SEC (Securities and Exchange Commission) indicando come motivi “il mancato rispetto di diversi aspetti dell’accordo” ed anche il “non aver fornito informazioni sui profili falsi e sullo spam”.
Ad affare saltato, come prevedibile, le azioni di Twitter sono crollate del 9%. L’imprenditore adesso dovrebbe pagare 1 miliardo di dollari per aver interrotto la transizione, così come stabilito dai termini dell’accordo.
Il consiglio di amministrazione di Twitter è su tutte le furie ed in un comunicato ha fatto sapere di voler proseguire l’operazione, annunciando anche una causa contro Musk. “Siamo fiduciosi di riuscire a prevalere alla Court of Chancery del Delaware” ha dichiarato il Presidente di Twitter.
Le critiche verso Musk non sono mancate. Tra le prime troviamo quelle del premio Nobel per l’economia, Paul Krugman, che ha scritto:
“Qualcuno deve dirlo: dato il suo evidentemente scarso livello di autocontrollo, Elon Musk appare come il Boris Johnson della tecnologia”
Esulta invece il figlio primogenito di Donald Trump che ha scritto:
Twitter ha un’enorme quantità di account falsi, molti più di quelli che dichiara, e finalmente è stata scoperta. Come ho detto settimane addietro, gli account “spam” sono probabilmente il 50% e non il 5% dei registrati.
Twitter ha richiesto a tutti i dipendenti di astenersi da commenti sulla vicenda, un segno inequivocabile che voglia portare la vicenda in tribunale.
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