Stando alle ultime notizie che giungono dagli Stati Uniti, TikTok avrebbe ufficialmente ammesso che un numero non ben definito di suoi dipendenti in Cina può accedere ai dati degli utenti statunitensi (è da chiarire se anche gli iscritti di altri paesi – come l’Italia – siano “coinvolti”).
TikTok ha inviato una lettera a nove senatori degli Stati Uniti che negli ultimi mesi hanno accusato il frequentatissimo social network di “spiare” i cittadini statunitensi. Di seguito un estratto del report di Bloomberg destinato a far discutere:
TikTok, la virale applicazione di video-sharing di proprietà della cinese ByteDance Ltd., ha ammesso che un certo numero di dipendenti al di fuori degli US può accedere alle informazioni degli utenti statunitensi, alimentando ulteriori critiche da parte dei legislatori che hanno già lanciato allarmi sulle pratiche di data-sharing del social network.
Il CEO di TikTok Shou Zi Chew ha affermato che nessuna informazione viene condivisa con il governo cinese e che la piattaforma è costantemente protetta grazie a controlli di sicurezza informatica. Inoltre, nei piani del gigante dei social network ci sarebbe l’intenzione di archiviare i dati degli utenti US su server controllati da aziende statunitensi, come Oracle.
Queste rassicurazioni non sono però servite a far calmare le acque, visto che la polemica sulla scarsa trasparenza di TikTok continua a tenere banco.
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