Lo scorso Novembre, Apple ha annunciato un programma di riparazioni self-service volto a fornire parti di ricambio originali e manuali dettagliati a tutti i centri di riparazione non autorizzati o agli utenti che ne fanno richiesta.
Dall’annuncio fino ad oggi tuttavia, non si è ancora mosso nulla: i manuali non sono ancora stati diffusi e non è possibile procedere con le richieste.
Google nel frattempo ha stretto una collaborazione con iFixit per fornire parti di ricambio utili per la riparazione dei Pixel, ma in Apple è ancora tutto fermo.
Anche su questo fronte l’Unione Europea potrebbe smuovere le acque con la sua legge sul diritto di riparazione.
L’ultima proposta di legge implica ai produttori di estendere il periodo di garanzia per danni non accidentali per una variegata categoria di prodotti. Gli smartphone sono dispositivi in grado di durare nel tempo e quindi potrebbero tranquillamente rientrare nella categoria.
Inoltre, con il diritto alla riparazione, le aziende sarebbero obbligate a fornire manuali e componenti originali anche ai centri di riparazione di terze parti e non autorizzati oltre che ai clienti che ne fanno richiesta. Naturalmente bisognerà pagare per il costo dei componenti e nient’altro.
La Commissione Europea prenderà in considerazione l’introduzione di questa legge nel terzo trimestre del 2022 quindi non manca molto. Il gesto di Apple di aprirsi alle riparazione self service è stato ammirevole, tuttavia potrebbe anche essere stata una mossa intelligente per giocare d’anticipo su una decisione che li avrebbe visti costretti ad attuare ugualmente questa pratica.
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