Nell’ultimo capitolo nella lotta in aula di tribunale tra Apple ed Epic Games è stata presa un’importante decisione. Il giudice Yvonne Gonzalez Rogers ha infatti stabilito che il gigante di Cupertino non può più impedire agli sviluppatori di inserire nelle loro applicazioni opzioni di pagamento di terze parti.
Dalla ingiunzione permanente si legge (via MacRumors):
Apple Inc. non può proibire agli sviluppatori di includere nelle loro app e nei loro metadati link esterni o altre opzioni che indirizzano gli utenti ai meccanismi d’acquisto, oltre agli acquisti in-app, e di comunicare con gli stessi utenti tramite modalità di contatto accettate volontariamente dai clienti in fase di registrazione dell’account all’interno dell’app.
Apple ha già preso un provvedimento in questa direzione solo pochi giorni fa, permettendo agli sviluppatori di applicazioni “Reader” come Netflix e Spotify di inserire link in-app che indirizzano ai rispettivi siti web per creare e gestire gli account. Ma ciò, è evidente, non è abbastanza.
Come in molti ricorderanno, nell’agosto del 2020 Apple ha rimosso Fortnite da App Store (ma a breve potrebbe tornare) per via di un’opzione di pagamento in-game inserita da Epic Games che tuttavia violava le linee guida dello store digitale. Da lì la causa contro Apple e il suo monopolio.
Il giudice ha poi stabilito che Epic Games, avendo intenzionalmente aggirato le regole di App Store, dovrà pagare danni pari al 30% dei 12.167.719 dollari che Fortnite – tramite gli acquisti in-app degli utenti iOS – ha generato come entrate tra agosto e ottobre 2020. A questi si aggiungono il 30% delle entrate registrate dal 1° novembre 2020 fino alla data della sentenza, più gli interessi.
Di seguito il comunicato di Apple (via 9to5Mac):
Oggi la Corte ha ribadito ciò che sappiamo da sempre: App Store non viola l’antitrust. Come ha riconosciuto la Corte, “il successo non è illegale”. Apple deve affrontare una concorrenza rigorosa in ogni segmento in cui opera e crediamo che clienti e sviluppatori ci scelgano perché i nostri prodotti e i nostri servizi sono i migliori al mondo. Continueremo ad impegnarci per garantire che l’App Store sia un mercato sicuro e affidabile, che supporta una fiorente comunità di sviluppatori e oltre 2,1 milioni di posti di lavoro negli Stati Uniti, dove le regole si applicano equamente a tutti.
La sentenza del giudice Rogers potrebbe cambiare per sempre le linee guida di App Store, ma Apple quasi sicuramente farà ricorso. Aspettiamoci dunque nuovi aggiornamenti sulla questione.
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