Subito dopo il suo intervento alla conferenza CPDP sulla protezioni dei dati dell’Unione Europea, Tim Cook ha parlato dell’impegno per la privacy e del ruolo della tecnologia nell’alimentare l’estremismo con Fast Company.
Cook ha affermato che la privacy è diventata una preoccupazione tanto quanto il cambiamento climatico, poiché entrambe le cose avranno un profondo impatto sulle generazioni future. Il CEO ha dichiarato di essere preoccupato per le minacce di indebolire la crittografia end-to-end, sostenendo che prodotti e servizi non dovrebbero avere alcun tipo di backdoor.
Parlando della nuova funzionalità di trasparenza del tracciamento delle app e delle etichette sulla privacy dell’App Store, Cook ha affermato che sebbene alcune persone potrebbero non ammettere di avere preoccupazioni per la privacy, a volte possono “autocensurarsi” perché sanno di essere monitorate da altre società:
“Cerco di convincere qualcuno a pensare a cosa succede in un mondo in cui sai di essere costantemente sorvegliato. Quali cambiamenti apporti poi al tuo comportamento? Cosa fai di meno? Cosa non fai più? Di cosa non sei più così curioso se sai che ogni volta che sei sul web, guardando cose diverse, esplorando cose diverse, finirai per limitarti sempre di più? Quel tipo di mondo non è un mondo a cui nessuno di noi dovrebbe aspirare.”
Alla domanda sulle società Big Tech “sempre più demonizzate a causa di problemi di privacy, Tim Cook ha messo in guardia sull’uso del termine “Big Tech” poiché crede che ogni azienda abbia i propri valori, quindi nessuno dovrebbe presumere che queste aziende abbiano tutto in comune. In sostanza, un modo per escludere Apple dalle accuse che altre società come Facebook e Google hanno dovuto affrontare.
Per quanto riguarda le discussioni sulle ideologie estremiste propagate su Internet, il CEO ha sottolineato che la tecnologia “può essere utilizzata per amplificare, può essere usata per organizzare e può essere usata per cercare di manipolare il pensiero delle persone”, suggerendo che le aziende tecnologiche devono essere consapevoli e capire cosa sta succedendo “per capire come faremo a non farlo accadere di nuovo”.
Durante l’intervista, Tim Cook ha anche approvato il Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) dell’Unione europea e ha affermato che “dovrebbe essere la legge in tutto il mondo”. Cook ha ammesso che non gli piacciono le normative poiché possono avere conseguenze negative, ma allo stesso tempo crede che i governi di tutto il mondo dovrebbero unirsi e difendere la privacy dei dati.
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