Le tasse sui servizi digitali applicate in vari paesi europei costeranno ad Apple e ad altre società americane milioni di dollari in futuro, e il rappresentante dell’US Trade sta considerando l’applicazione di tariffe commerciali che scoraggiano l’applicazione della Digital Tax.
Dopo la Francia, anche Italia, Turchia e India hanno deciso di introdurre la Digital Tax e, a seguito di questa mossa, l’ufficio del rappresentante commerciale degli Stati Uniti ha affermato che questi paesi discriminano le grandi aziende tecnologiche statunitensi, come Apple, Google, Facebook e Amazon.
Inoltre, questa mossa potrebbe costare caro alle aziende italiane e degli altri paesi, poiché, in futuro, l’America potrebbe decidere di applicare dei dazi nei territori in cui verrà applicata la tassa. In Francia, ad esempio, gli Stati Uniti hanno implementato una tariffa del 25% su borse e cosmetici.
L’USTR afferma che le tasse dei suddetti paesi sono “irragionevoli e incoerenti con i principi della tassazione internazionale, anche a causa della sua applicazione alle entrate piuttosto che al reddito, all’applicazione extraterritoriale e alla mancanza di certezza fiscale”.
Apple sarà una delle più grandi società americane colpite dai cambiamenti della tassazione digitale, in quanto ha sempre goduto di scappatoie fiscali depositando le sue entrate estere in Irlanda, ma questa pratica è stata oggetto di un attento esame. L’UE, infatti, ha chiesto un risarcimento di 14,4 miliardi di dollari di tasse arretrate da Apple.
La società afferma di non aver mai eseguito pratiche fiscali illegali e accoglie con favore la riforma fiscale in tutta Europa.
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