Dato che il nuovo chip M1 di Apple è progettato sulla base dell’architettura ARM, le app costruite per l’architettura x86 di Intel dovranno essere eseguite attraverso di emulazione Rosetta 2 per funzionare sui Mac Apple Silicon. Tuttavia, questo processo può richiedere del tempo al primo lancio.
Questa settimana, Microsoft ha indicato che quando si avvia una delle sue app per la prima volta su un Mac Apple Silicon, le app rimbalzeranno nel dock per circa 20 secondi mentre il processo emulazione di Rosetta 2 viene completato, mentre i successivi lanci saranno molto più veloci.
Nella documentazione per gli sviluppatori di Apple viene riconosciuto questo problema, osservando che il processo di traduzione di Rosetta 2 “richiede tempo” e che gli utenti “potrebbero percepire che le app tradotte si avviano o vengono eseguite più lentamente”:
Se un eseguibile contiene solo istruzioni Intel, macOS avvia automaticamente Rosetta e avvia il processo di traduzione. Al termine della traduzione, il sistema avvia l’eseguibile tradotto al posto dell’originale. Tuttavia, il processo di traduzione richiede tempo, quindi gli utenti potrebbero percepire che le app tradotte si avviano o vengono eseguite più lentamente.
Per evitare questo processo di traduzione, gli sviluppatori possono creare un binario universale per le loro app, consentendo loro di funzionare in modo nativo su Mac Apple Silicon e Mac basati su Intel con un file eseguibile.
Sono già state annunciate alcune app con supporto universale, tra cui Darkroom, djay Pro AI e OmniFocus.
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