Il Dipartimento della Cultura, dei Media e dello Sport del Regno Unito sta avviando un’indagine sui servizi di streaming musicale, tra cui Apple Music, Spotify e YouTube, per verificare se i musicisti sono pagati in modo.
L’indagine arriva dopo che molti artisti si sono lamentati dei compensi troppo bassi ricevuti dalle piattaforme di streaming. La crescita del mercato dello streaming “non può avvenire a scapito di artisti di talento e meno conosciuti”, ha affermato il presidente del Comitato Cultura, Media e Sport Julian Knight MP.
L’inchiesta inizierà il mese prossimo e cercherà di raccogliere prove da esperti del settore, artisti, etichette discografiche e servizi di streaming stessi.
Apple Music paga un massimo di 0,0059 sterline per streaming, seguito da Spotify fino 0,0038 sterline e YouTube che paga 0,00052 sterline. Questi fondi vengono quindi divisi tra i titolari dei diritti, con il risultato che gli artisti ricevono in media solo il 13% delle entrate.
A Maggio, il violinista Tamsin Little ha ricevuto 12,34 sterline per milioni di stream in un periodo di sei mesi, mentre l’artista elettronico Jon Hopkins ha incassato solo 8 sterline per 90.000 ascolti su Spotify.
Oltre alla questione della retribuzione per gli artisti, i parlamentari studieranno in che modo le playlist e gli algoritmi dei servizi di streaming possono distorcere il mercato musicale e se la nuova musica è soffocata dal predominio di artisti famosi come Ed Sheeran, Ariana Grande e Drake.
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