Secondo la bozza di un nuovo disegno di legge, l’Unione Europea potrebbe bandire le app preinstallate su iPhone. Ai consumatori verrà offerta la possibilità di installarle successivamente, mettendo sullo stesso livello Apple e gli sviluppatori di terze parti che offrono app simili.
Inoltre, il Digital Services Act propone di applicare limiti ai poteri delle “piattaforme gatekeeper” come l’App Store di Apple.
Gli iPhone sono dotati di una gamma di app stock preinstallate e per molti anni non è stato possibile eliminarle. A partire da iOS 11, Apple offre agli utenti la possibilità di rimuovere la maggior parte della app stock preinstallate sul dispositivo. Con iOS 14 invece, siamo in grado di impostare client mail o browser di terze parti come app predefinite sul nostro dispositivo.
Apple ha introdotto le suddette modifiche nel tentativo di respingere azioni da parte dell’antitrust, ma potrebbero non bastare. La bozza suggerisce che i giganti tecnologici non dovrebbero essere autorizzati ad installare le loro app stock sui dispositivi.
Sebbene questa mossa potrebbe mettere gli sviluppatori di terze parti allo stesso livello delle società, il gigante di Cupertino potrebbe presentare ricorso sostenendo che le app preinstallate fanno parte dell’esperienza iPhone e il motivo principale per cui le persone scelgono i dispositivi Apple è per la stretta integrazione tra hardware e software.
L’iniziativa nasce quando grandi giganti come Apple e Google offrono servizi in una gamma sempre più ampia di settori. Inoltre, le piattaforme che forniscono servizi pubblicitari, come Facebook e Google, devono sottoporsi a una verifica annuale delle loro metriche pubblicitarie.
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