Apple dovrà affrontare una causa che l’accusa di aver annullato un contratto di servizi di pulizia perché la società era gestita da una donna.
La causa è stata presentata dalla Industrial Janitorial Service, l’impresa di pulizie della donna, presso un tribunale statale della California nel 2019 e ha accusato la società con sede a Cupertino di pregiudizi sessuali.
Secondo quanto riferito da Bloomberg, in una sentenza provvisoria di mercoledì, il giudice del tribunale statale della California Cynthia Lie ha stabilito che la denuncia era sufficiente per consentire al caso di andare in giudizio.
Secondo il contratto da 215.000 dollari al mese, l’Industrial Janitorial Service doveva effettuare le pulizie in 40 Apple Store, ma nel 2017 Apple ha ridotto tale numero a 5 fino ad azzerarlo completamente e rescindere il contratto con l’azienda.
La causa afferma inoltre che il colosso di Cupertino, ritardava continuamente il pagamento delle fatture. La proprietaria della società di servizi, Darla Drendel, afferma di essere stata invitata a Cupertino per effettuare un colloquio, durante il quale il personale di Apple si è rivolto verso di lei in modo “scortese e sprezzante“.
Nelle comunicazioni successive tra Apple e il marito di Drendel, un manager del produttore di iPhone si sarebbe riferito a Drendel come “una tipica donna d’affari” che “pensa di essere assertiva, ma è solo invadente“.
Sebbene il giudice Lie abbia stabilito che il servizio di pulizie ha fatti sufficienti per supportare le affermazioni di pratiche commerciali discriminatorie, ha respinto altre affermazioni presunte nella denuncia, come quella che accusava Apple di aver violato illegalmente il suo contratto.
Leggi o Aggiungi Commenti