Durante l’annuncio degli utili del secondo trimestre, Intel ha dichiarato che ritarderà il lancio dei suoi chip da 7 nanometri di sei mesi, il che spinge la data di rilascio alla fine del 2022 o all’inizio del 2023.
Intel ha affermato che il principale fattore di ritardo è rappresentato dai problemi di rendimento che “sulla base di dati recenti, sono ora in ritardo di circa dodici mesi rispetto all’obiettivo interno dell’azienda“. In sostanza, Intel non può produrre chip a 7 nm in modo economicamente sostenibile.
Sebbene il nuovo processo a 7 nm sia in fase di sviluppo, la società prevede di lanciare i chip “Tiger Lake” e la CPU del server “Ice Lake“, entrambi basati su un processo 10 nm dell’azienda, entro la fine dell’anno. Alcuni Mac di ultima generazione, come il MacBook Pro da 16 pollici, utilizzano processori Intel Ice Lake di decima generazione.
Nel corso degli anni Intel ha affrontato diversi problemi di rendimento, il che ha comportato ritardi nei chip e cambiamenti nella roadmap. I problemi della società, sono forse uno dei motivi per cui Apple ha deciso di abbandonare i suoi chip a favore della propria tecnologia basata su Arm per Mac. In passato Apple è stata costretta a ritardare gli aggiornamenti o ad utilizzare chip più vecchi a causa di ritardi nei piani di produzione di Intel.
Alla WWDC20, Apple ha ufficialmente rivelato che a partire da quest’anno, inizierà la transizione della gamma Mac ai processori Apple Silicon personalizzati. Secondo l’analista Ming-Chi Kuo, un nuovo modello di MacBook Pro da 13,3 pollici potrebbe essere il primo Mac con chip ARM progettato da Apple.
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