Uno dei più grandi cambiamenti visivi in macOS Big Sur, sono le icone progettate per apparire come oggetti del mondo reale.
In un articolo, il designer Koloskus afferma che ciò che Apple sta facendo nella prossima versione di macOS non è lo scheumorfismo, ma piuttosto “la prossima ondata” della riprogettazione dell’interfaccia utente: il neumorfismo.
macOS 11 (noto come Big Sur) vanta molte nuove funzionalità che lo avvicinano alle sue controparti iOS su iPhone e iPad, ma un’area in cui sembra esserci un percorso divergente è il design dell’interfaccia utente. Questo nuovo stile si chiama Neumorfismo, e che ti piaccia oppure no, è la prossima ondata nella progettazione dell’interfaccia utente.
Il neumorfismo si concentra su come la luce si muove nello spazio tridimensionale. Il suo predecessore, lo scheumorfismo, ha creato realismo nelle interfacce digitali simulando trame su superfici come il feltro su un tavolo da poker o il metallo spazzolato di un registratore. Un aspetto interessante, sebbene poco sviluppato, di questo stile di design era l’illuminazione che interagiva realisticamente con i materiali che venivano rappresentati; ecco perché le ombre erano così prevalenti in quelle prime interfacce.
Ma le simulazioni di illuminazione e texture fatte per quei disegni erano ancora relativamente semplici: quali oggetti sono lucidi e quali sono ruvidi? Quali oggetti sono trasparenti e quali opachi? Ciò che distingue il neumorfismo dal suo progenitore è che l’attenzione è rivolta alla luce stessa e al modo in cui interagisce con una varietà di oggetti in uno spazio puramente digitale. Le simulazioni di luce nel neumorfismo sono più complesse e si concentrano su come la luce di un oggetto potrebbe influenzarne un altro o sulla funzione dell’oggetto stesso.
Ci sono, suggerisce, due differenze chiave tra lo scheumorfismo e il neumorfismo.
Innanzitutto, gli elementi neumorfi non devono rappresentare oggetti del mondo reale. Sono semplicemente forme tridimensionali che possono avere disegni arbitrari.
In secondo luogo, il neumorfismo si basa su un modello di luce coerente su tutto lo schermo. Se la luce proviene da sinistra in alto per un’icona, deve provenire da sinistra in alto per tutte le altre icone sullo schermo.
C’è una caratteristica innegabile nel neumorfismo che lo rende così attraente. Sembra nuovo. Il look “nativo digitale” di base del design piatto e la sua implementazione di idee come pile, pagine e livelli sono diventati familiari negli ultimi 8 anni. Il neumorfismo è abbastanza lontano da ciò a cui gli utenti si sono abituati a vedere da sembrare veramente una nuova lingua. Questa differenziazione è preziosa, soprattutto per un’azienda come Apple che tenta di spostare il suo sistema operativo in una nuova versione numerata per la prima volta in 19 anni.
Tuttavia, non tutti i designer sono rimasti colpiti dalle modifiche dell’interfaccia trovate in macOS Big Sur beta. Koloskus afferma che in parte è solo lo “shock del nuovo“. È nella natura umana detestare il cambiamento fino a quando non ci si abitua.
Noi di iSpazio avevamo in un certo senso previsto che il neumorfismo sarebbe stato il prossimo step nell’evoluzione del design e infatti, molti mesi fa, abbiamo creato degli sfondi con queste caratteristiche.
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