A confermarlo è Vittorio Colao, in un’intervista al Corriere della Sera. Finalmente una scelta giusta da parte dell’Italia che ha abbandonato l’idea di utilizzare un sistema centralizzato a favore della soluzione studiata da Apple e Google, la più semplice da adottare, quella che avrà maggiori possibilità di diffusione, di copertura e soprattutto l’unica in grado di funzionare sui dispositivi iOS.
La notizia adesso è ufficiale: L’applicazione Immuni utilizzerà le API sviluppate da Apple e Google con le Notifiche di Esposizione per tracciare i contagi da COVID-19. Tale API è stata introdotta per la prima volta in iOS 13.5 rilasciato proprio nella giornata di ieri in versione beta.
Non è stato scelto il sistema centralizzato, che manteneva l’identità di tutti i contatti. E’ stata scelta l’altra soluzione, quella Apple-Google. I contatti stanno solo sui telefonini delle persone. Quando scopro di essere contagiato, sono io che metto dentro un codice, che rilascia una serie di codici alle persone con cui sono entrato in contatto. Tutto avviene in modo anonimo: l’individuo viene informato dal sistema, ma il sistema non sa chi sono i due soggetti; la privacy dei due individui è mantenuta. Nessuno conosce l’altro.
I criteri per la realizzazione dell’applicazione sono contenuti nel decreto legge che verrà discusso nel prossimo Consiglio dei ministri di cui per ora è circolata una bozza. Tra le novità, c’è la norma che richiede la cancellazione di tutti i dati raccolti dal sistema alla fine dell’emergenza o comunque non oltre il 31 Dicembre 2020.
Siamo molto felici che l’Italia possa utilizzare il modello Apple-Google perchè altrimenti l’applicazione Immuni non avrebbe funzionato correttamente su iOS, risultando perfettamente inutile. L’utilizzo di quest’applicazione per tracciare i contagi da Coronavirus invece, sarà fondamentale ed utilissimo per tenere sotto controllo l’epidemia ed uscirne nel minor tempo possibile. Aiuterà a mettersi in quarantena più in fretta nel caso in cui avessimo avuto contatti con un positivo e ridurrà il numero di contagi, oltre a rendere meno pericolosi gli asintomatici. In tutto questo non verrà mai svelato il nome di una persona positiva, nè se ne conoscerà la posizione. Neppure chi verrà avvisato tramite Notifiche di Esposizione potrà risalire alla persona che lo ha contagiato ma verrà trasmessa soltanto l’informazione e l’invito ad effettuare un tampone. Con l’app Immuni, lo smartphone non spierà gli utenti come pensano le persone più ignoranti su questa materia, non verrà utilizzato il GPS nè verranno condivise informazioni personali e private.
Restano ancora incerti i tempi e su questo purtroppo c’è un po di pessimismo. Si teme che non si riuscirà ad ultimare in poco tempo e Colao nell’intervista chiude dicendo:
È importante lanciarla entro la fine di maggio; se quest’estate l’avremo tutti o quasi, bene; altrimenti servirà a poco.
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