Il Prime Day, che è iniziato nel 2015 come un modo per aumentare le vendite estive, di solito si tiene a luglio, ma secondo Reuters, il rivenditore online prevede di far slittare l’evento ad Agosto.
Il gigante dell’e-commerce prevede di perdere 100 milioni di dollari “a causa dei dispositivi in eccesso che ora potrebbe essere necessario vendere con uno sconto“.
Le motivazioni del ritardo sono da addurre al Coronavirus, e la conseguente scelta di Amazon di concentrarsi maggiormente sui beni di prima necessità.
Per quanto riguarda i lavoratori all’interno dei vari magazzini, a causa delle attuali norme di sicurezza non possono lavorare a stretto contatto e, durante questi eventi, la pratica risulta del tutto impossibile, anzi, di solito il numero di dipendenti sale addirittura oltre alla media.
Anche i fornitori non riuscirebbero a fornire il giusto numero di prodotti da scontare durante il Prime Day.
Ritardare il Prime Day è una mossa abbastanza significativa per Amazon. L’evento di shopping di due giorni ha in genere un grande successo, soprattutto negli Stati Uniti, e offre agli abbonati Prime sconti davvero straordinari. L’anno scorso, Amazon si vantava del fatto che il Prime Day 2019 fosse il “più grande evento commerciale nella storia della società“.
Nonostante la pandemia in corso però, Amazon ha registrato un significativo aumento delle vendite poiché milioni di persone si sono affidati agli acquisti online per rimanere a casa e rallentare la diffusione del virus.
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