A pochi giorni dalla scomparsa di Giovanni Buttarelli, uno dei padri del GDPR, Tim Cook ha inviato una lettera al Corriere della Sera a lui dedicata, in ricordo del suo amico che “lottava per l’etica nell’era digitale”.
Giovanni Buttarelli nato a Frascati nel Giugno del 1957 è stato nominato Garante europeo della protezione dei dati (GEPD) dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione Europea per un mandato di cinque anni. Ha ricoperto, nella stesse sede, la carica di Garante aggiunto da gennaio 2009 a Dicembre 2014. Buttarelli è stato membro di numerosi gruppi di lavoro presso il Consiglio d’Europa, in particolare ha partecipato alla negoziazione sulla direttiva Data Protection Directive n. 95/46/EC (direttiva europea in materia di protezione dei dati abrogata dal Regolamento generale sulla protezione dei dati – GDPR ) e alla stesura della direttiva 97/66/EC sulla protezione della privacy nel settore delle telecomunicazioni.
Tim Cook ha voluto ricordare Giovanni in primis attraverso un tweet dove ha affermato che:
Con il cuore spezzato dalla perdita del mio amico Giovanni Buttarelli, un visionario che avanzò la causa della privacy in Europa e nel mondo. I nostri pensieri sono con la sua famiglia e tutti coloro che lo hanno amato. Giovanni era un grande uomo e saremo per sempre in debito con lui.
Heartbroken by the loss of my friend Giovanni Buttarelli, a visionary who advanced the cause of privacy in Europe and around the world. Our thoughts are with his family and all who loved him. Giovanni was a great man, and we are forever in his debt. pic.twitter.com/euCLzqc95m
— Tim Cook (@tim_cook) August 21, 2019
Ha inoltre inviato una lettera al Corriere della Sera dove ricorda il suo amico Giovanni ripercorrendo il suo operato e l’importanza della tutela della privacy.
Sull’importanza della protezione, per esempio, era risoluto. Ma non ha mai messo in discussione le ragioni o i valori delle forze dell’ordine o di altri funzionari preoccupati per le implicazioni della crittografia. Piuttosto, era convinto che un dialogo aperto e onesto potesse persuadere chiunque a cogliere i benefici universali della tecnologia. La sua appassionata ricerca di soluzioni, invece che di conflitti, ha reso possibile e durevole il Gdpr (Regolamento generale sulla protezione dei dati), il suo più grande successo.
Tim Cook ha conosciuto Giovanni nel 2015, durante il suo intervento all’Università Bocconi di Milano, il suo primo evento in Italia da quando è CEO di Apple.
Ho incontrato Giovanni per la prima volta a novembre del 2015 a Milano. Chi lo conosceva non si sorprenderà se dico che ha iniziato poco dopo a interrogarmi. Perché un executive di un’azienda tecnologica americana parla così liberamente di privacy e crittografia (ndt protezione) dei dati in un momento in cui tutti gli altri sembrano muoversi nella direzione opposta? Di certo non l’ho biasimato per avermelo chiesto.
Il saluto finale di Cook nella lettera:
Mi addolora dire addio al mio amico Giovanni, ma mi conforta e rasserena sapere che ha vissuto e l’ha fatto così bene. Tutti noi beneficeremo per molti anni a venire del suo lavoro. E sono convinto che le basi che ha gettato dimostreranno di essere fondamenta solide per uno dei progetti più grandi dell’umanità.
Lo stesso Tim Cook lo scorso Ottobre ha tenuto il discorso di apertura della sessione pubblica del Parlamento europeo “Dibattere l’etica: dignità e rispetto nella vita guidata dai dati” e fu proprio annunciato da Giovanni Buttarelli:
Siamo lieti che Tim abbia accettato di intervenire alla conferenza”, ha detto Giovanni Buttarelli, garante europeo della Protezione dei Dati. “Sarà un’occasione importante per discutere delle nuove sfide che riguardano l’intelligenza artificiale”, con l’obiettivo di “delineare i principi etici per lo sviluppo delle nuove tecnologie”
Potete leggere il pezzo completo di Tim Cook direttamente sul sito dei Corriere.it.
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