Redmi Note 7 è lo smartphone con cui Xiaomi ha lasciato tutti a bocca aperta, un super low cost con caratteristiche da TOP di gamma.
Presentato lo scorso 25 Marzo, Redmi Note 7 è la risposta in grande stile di Xiaomi al mercato low cost degli smartphone. In linea con i modelli precedenti appartenenti alla stessa serie, lo smartphone presenta specifiche a tratti impensabili nel settore di appartenenza, rendendosi ufficialmente un Best Buy che funge da apripista per le nuove tendenze di questo 2019. Punto di forza che ha contribuito al raggiungimento di questo obiettivo, la progettazione avvenuta focalizzandosi sui bisogni dei Mi-Fans che hanno collaborato in modo social per definire i tratti caratteristici del dispositivo in termini di componenti e di design.
PANORAMICA
Partiamo da ciò che salta subito all’occhio, ovvero il design. Questo non ha nulla da invidiare ai “capolavori” più recenti, cavalcando quella che è l’onda del realizzare smartphone dal retro iconico. Redmi Note 7 resta relativamente più anonimo, sfoggiando una finitura “a gradiente” in vetro lucido e riflettente. Oltre alla classica e decisamente sobria colorazione BLACK, lo smartphone è disponibile anche in versione NEBULA RED e NEPTUNE BLUE, verniciature cangianti con sfumature tendenti al rosa/rosso per la prima ed al blu/violetto per la seconda. Noi abbiamo optato per quest’ultima perchè decisamente più affascinante.
Il pannello posteriore ospita, nella parte alta, l’alloggiamento che ingloba la doppia fotocamera. Nota di demerito lo spessore di questa componente, decisamente troppo sporgente, cosa che notiamo non solo quando il dispositivo è poggiato su una superficie orizzontale (come potete immaginare, balla tantissimo) ma anche quando si va a montare la cover in dotazione che risulta decisamente più sottile.
Il frame laterale arrotondato è realizzato in metallo e verniciato in tinta cromata sulla dominante della colorazione scelta. Questo ospita nella parte alta un emettitore infrarosso (comodo per utilizzare app come telecomando e simili), un microfono secondario per la riduzione dei rumori di fondo durante video o chiamate ed anche un ingresso jack da 3.5mm di cui, ad oggi, si sente la mancanza su molti modelli.
I tasti fisici dello smartphone sono concentrati tutti lungo il lato destro, lasciando spazio sul sinistro esclusivamente all’alloggiamento che ospita contemporaneamente due Nano-SIM o, in alternativa, una Nano-SIM ed una scheda Micro-SD fino a 256 GB.
Nella parte bassa del dispositivo troviamo, in configurazione classica, cassa, microfono e porta USB Type C che permette il trasferimento dei dati da computer e la ricarica della batteria (mostruosa) da 4000 mAh che, in condizioni ottimali, garantisce un utilizzo pari quasi alle 48 ore.
A separare il frame laterale dal display di Redmi Note 7, troviamo una guarnizione che contribuisce al raggiungimento della certificazione IP68 che rende il dispositivo a prova di acqua (ma senza esagerare). Questo particolare, insieme alla maschera del display, decisamente massiccia nella bordatura inferiore, va a compromettere leggermente quella che è la coerenza visiva ma, in relazione al prezzo a cui lo smartphone viene venduto, ci si fa subito una ragione della cosa.
Il display da 6.3″ del nuovo Redmi Note massimizza il rapporto superficie/schermo, servendosi di un piccolo Notch a goccia per integrare la fotocamera frontale a cui si aggiunge una ridottissima capsula auricolare che, tuttavia, occupa il suo spazio insieme al sensore di luminosità e prossimità. Per quanto riguarda il LED di notifica si è pensato invece ad una ricollocazione che lo porta nell’angolo inferiore destro dello schermo.
Nonostante si tratti di un IPS LCD, il display con risoluzione 1080×2340 a 409 ppi, garantisce una resa di tutto rispetto che ormai si batte alla pari con il display di iPhone XR che tanto abbiamo apprezzato nei mesi scorsi, sempre restando nel campo degli LCD. Tanto decantata anche l’impiego della tecnologia Corning Gorilla Glass 5 che rende lo schermo estremamente resistente a graffi, pressione e cadute.
FOTOCAMERA
Una delle caratteristiche più apprezzate su questo smartphone è sicuramente la presenza di una doppia fotocamera con sensore da 48+5 Mp. Certo, la resa non è proprio quella che ci aspettiamo, però c’è da dire che 48 Mp non li troviamo neanche sui Top di gamma più recenti. Per quanto riguarda le foto, queste non convincono al 100% (stranamente) in condizioni di buona luminosità, dove gli elementi più lontani tendono ad essere confusi in un’unico ammasso sgranato, con colori falsati ed una messa a fuoco che quasi vuole confondere per celare il difetto. Nulla da segnalare per gli oggetti più vicini che invece riportano dettagli impeccabili.
Inaspettatamente, la fotocamera reagisce molto bene in condizioni di scarsa luminosità o illuminazione ridotta. Tolta la classica modalità “notte” che tramite lunghe esposizioni riesce a carpire più luce di quella realmente visibile, riusciamo ad ottenere immagini stupende anche in “punta e scatta”, con un occhio di riguardo per NEON ed illuminazioni artificiali che non tradiscono le aspettative “montate” durante la presentazione ufficiale dello smartphone, rendendo i contorni nitidi e privi del tipico bagliore bianco che esclude la messa a fuoco sul totale.
Molto buona anche la resa in HDR, sopratutto se combinata all’intelligenza artificiale (attivabile tramite apposito interruttore) che va ad ottimizzare al meglio quello che è lo scenario inquadrato; Naturalmente non starò qui a spiegarvi cos’è e come funziona l’intelligenza artificiale nelle foto in quanto cosa ormai scontata. Oltre a queste modalità, Xiaomi tende molto a rispettare l’instagrammismo dandoci la possibilità di impostare filtri ed utilizzare in tempo reale funzioni come quella di allineamento automatico dell’immagine e tilt-shift che opacizza una porzione di quadro secondo maschere circolari o parallele ridimensionabili all’occorrenza .
Il software della fotocamera è il tipico installato sugli smartphone Android di fascia medio-bassa, quindi un software ridotto che non ci permette grandi configurazioni e personalizzazioni senza inficiare sulla qualità e sull’esperienza di utilizzo. I vari parametri nel menu “impostazioni” non possono essere settati direttamente ma bisogna fare affidamento a soluzioni standard del tipo “Alto, Medio, Basso”.
Per quanto riguarda il video, Redmi Note 7 ci permette di girare fino a al FULL-HD, quindi 1080p a 30 fps. Mancano i 60 fps, manca il 4k, la stabilizzazione lascia molto a desiderare, lo slow motion è consentito solo a 120 fps ma comunque in 1080p insomma, non è il massimo ma per 179€ ci accontentiamo. Molto buona la registrazione audio, posto qui sotto alcuni video di prova dove, nonostante il vento, il microfono è stato in grado di filtrare il suono in modo più che opportuno.
Prima di passare oltre, parliamo di fotocamera frontale che con i suoi 13MP resta comunque superiore alla media, consentendoci di scattare ottimi bokeh con margini scontornati in modo ottimale, ottima la resa dei colori e poco rumore in condizioni di bassa luminosità. Ancora una volta tutta questa qualità la perdiamo in video dove la combo Messa a fuoco/Esposizione non funziona come dovrebbe, il che è un peccato perchè i dettagli sul soggetto in primo piano sono garantiti dai 1080p ma lo sfondo viene totalmente sovraesposto o sottoesposto in condizioni di contrasto elevato.
LA FORTUNA DI REDMI NOTE 7 SI CHIAMA MIUI
MIUI è la distribuzione di Android dedicata a smartphone Xiaomi che, ancora una volta, si conferma come quella più moderna, completa e curata dopo Pure Android appartenente alla serie Pixel di Google. Tralasciando la cura impeccabile di interfaccia grafica e animazioni, MIUI ci offre alcune interessanti caratteristiche come la possibilità di utilizzare un secondo spazio come fosse un doppio account su mac o pc, quella di ottimizzare l’audio in base alle cuffie connesse o ancora la possibilità di personalizzare l’utilizzo associando funzioni a gestures specifiche. Il tutto va associato alla spensierata fluidità del sistema che storicamente resta molto vicino ad iOS, unico freno di questo contesto è forse l’Hardware non gestito alla perfezione.
Sotto la scocca, Redmi Note 7 monta un chipset Qualcomm Snapdragon 660, un octa-core ormai datato che fa ancora il suo lavoro, supportato da RAM variabile dai 3 ai 4 GB in base alla versione acquistata. Questa configurazione non fa volare il dispositivo ma ne garantisce un utilizzo molto più che dignitoso… certo, non possiamo aspettarci di giocare liberamente a Fortnite che, tra l’altro, non è neanche supportato dalla GPU (Adreno 512), però molti titoli come il mitico Real Racing 3 restano altamente giocabili con qualche riduzione opinabile in termini grafici.
CONCLUSIONI
Completa ma non troppo, la confezione di Redmi Note 7 comprende un cavetto USB-A/USB-C corredato di un caricabatterie USB da 5V/2A ed una cover trasparente in silicone, sempre molto apprezzata così da proteggere lo smartphone fin da subito. Unica pecca, la cover è molto sottile, il che solitamente è un bene ma in questo caso non protegge la fotocamera che risulta molto più sporgente. In confezione mancano gli auricolari, non troveremo né cuffie jack, né cuffie USB-C ma poco male, da qualche parte si doveva pur risparmiare.
Altro risparmio che Xiaomi poteva giocarsi meglio, lo troviamo nell’assenza di un chip NFC, cosa che nel 2019 potrebbe fare la differenza in quanto ci permette di utilizzare lo smartphone come una carta di credito se associato a Google Pay. La cosa è molto strana visto il basso costo delle componenti NFC ma la risposta potrebbe essere un’altra: Xiaomi ha smartphone concorrenti in più fasce di prezzo, anche se all’azienda costa relativamente poco produrre un Redmi Note 7 nonostante le caratteristiche Top, questa non può permettersi di farsi terra bruciata riducendo all’osso le differenze fra la fascia low cost e quella superiore. In termini pratici, la gente sarebbe invogliata ad acquistare un Redmi Note 7 e non acquistare uno smartphone più costoso perchè le differenze sono minime e superflue, cosa che va bene se parliamo di concorrenza ma non se si parla dell’azienda stessa.
Quindi più che uno sbalorditivo rapporto qualità/prezzo, Redmi Note 7 è innanzitutto un enorme capolavoro di Marketing sapientemente studiato in modo da dare risultati più che ottimi sia per l’azienda che per l’utente. Oltre ad essere venduto in tre diverse colorazioni: BLACK, NEBULA RED e NEPTUNE BLUE, lo smartphone è venduto anche in tre diverse configurazioni che ne definiscono il prezzo che non supera i 250€:
Si tratta di un dispositivo che abbiamo apprezzato davvero tanto a tal punto di decidere di acquistarlo come smartphone Android di riserva che fa sempre comodo. Ottimo anche come dispositivo principale, ovviamente in base all’utilizzo che se ne fa di uno smartphone. Consigliato più che altro a chi non ha grosse pretese e grossi budget ma si accontenta di una macchina stabile che scatta ottime foto e, sopratutto, dura molto in termini di batteria senza rinunciare alla fluidità e la spensieratezza di un Top di gamma.
Oltre alla Video-Recensione che trovate in cima, qui sotto vi lascio anche un UNBOXING e la nostra anteprima girata a Milano in occasione della presentazione ufficiale
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