Per Huawei non è di certo un periodo roseo, continuano i problemi e le numerose accuse tra il colosso cinese e gli Stati Uniti. Questa volta è il The Information, che riporta del tentativo di Huawei di rubare informazioni riguardanti Apple Watch e il proprio sensore di cardiofrequenzimetro ad Apple ed altro.
Il mese scorso, il dipartimento di giustizia degli Stati Uniti (DOJ) ha annunciato una serie di accuse penali contro Huawei per aver rubato segreti commerciali, frodi bancarie, frode telematica e ostruzione della giustizia.
Questa volta è il The Information che tramite testimoniante e fonti interne ha pubblicato un report dove sono presenti numerosi tentativi da parte dell’azienda di procurarsi informazioni confidenziali di concorrenti, in primis proprio da Apple.
La prima, grave, accusa mossa dalla rivista è quella di utilizzare i propri dipendenti interni per chiedere informazioni segrete ai fornitori riguardo il cardiofrequenzimetro utilizzato da Apple per il suo Apple Watch.
Un ingegnere dell’azienda cinese è entrato in contatto con una delle società che si occupa della produzione di Apple Watch. Dopo il primo contatto è stato organizzato un incontro, nato inizialmente per ottenere una collaborazione tra Huawei e il fornitore in questione. Ma, secondo le testimonianze ottenute dalla rivista, l’incontro in questione ha avuto un argomento totalmente differente rispetto a quello iniziale, infatti, per più di un’ora e mezza, la conversazione è stata incentrata esclusivamente su domande relative alla produzione di Apple Watch, senza ovviamente giungere ad un accordo tra le due parti per una collaborazione. Il fornitore garantisce che non sono state fornite informazioni di alcun tipo a Huawei.
Il secondo capo d’accusa riguarda un componente utilizzato nel nuovo MateBook Pro di Huawei che sarebbe stato copiato dal MacBook Pro 2016. Un componente relativo alla connessione tra il display e la scheda logica che permette, un cavo di connessione particolarmente sottile che può passare attraverso la cerniera che collega il display allo chassis che contiene la scheda madre.
Secondo quanto riferito, Huawei ha contattato numerosi fornitori e ha fornito loro schemi simili a quelli di Apple, ma la maggior parte ha riconosciuto la parte e si è rifiutata di farlo per Huawei. Probabilmente Huawei ha trovato un fornitore che ha ignorato la cosa e prodotto il MateBook.
Il The Information riporta numerosissimi altri esempi di come Huawei ha tentato di rubare informazioni da Apple. Una tecnica che compare spesso è quella di contattare ex dipendenti Apple per offrire una posizione in Huawei, subito dopo che il dipendente ha lasciato Apple. Gli esecutivi di Huawei, però, incentrano l’intervista chiedendo agli ex dipendenti novità riguardo i prossimi prodotti Apple in uscita.
“Era chiaro che erano più interessati a cercare di apprendere su Apple di quanto non fossero nel reclutarmi”, ha detto l’ex dipendente.
Le accuse non riguardano solo Apple, ma anche altri produttori concorrenti come T-Mobile alla quale è stata rubata la tecnologia robotica per testare la durata degli smartphone. Inoltre i problemi di Huawei si estendono anche oltre le pratiche per rubare segreti aziendali. Attualmente Huawei e il capo dell’ufficio finanziario Meng Wanzhou sono accusati di frode bancaria e telematica, mentendo al governo, distruggendo documenti e tentando di trasferire i dipendenti chiave di Huawei in Cina per ostacolare le indagini del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti.
Gli Stati Uniti intanto proseguono nel tentativo di convincere i paesi alleati nell’abbandonare Huawei come fornitore di strumentazioni per lo sviluppo del 5G, a causa di timori sullo spionaggio per conto del governo cinese. Proprio quale giorno fa l’amministratore delegato di uno dei grandi operatori mobili Italiano è stato convocato nell’ambasciata americana a Roma proprio per ricevere l’esortazione dei funzionari degli Stati Uniti.
Non manca ovviamente la risposta del presidente di Huawei, Xu Zhijun, che accusa gli Stati Uniti di tenere un campagna geopolitica, tattica e coordinata” contro la propria azienda. Di seguito invece le affermazioni di qualche ora fa del fondatore di Huawei, Ren Zhengfei, rilasciata ad una intervista alla BBC:
Non c’è nessuno modo in cui gli Stati Uniti ci possano annientare. Il mondo non può fare a meno della tecnologia della compagnia cinese che è “avanzatissima”. Se le luci si spegneranno in Occidente, in Oriente contineranno a splendere. L’America non rappresenta il mondo. Anche se convinceranno altri Paesi a non utilizzarci temporaneamente potremo sempre ridurre il personale e diventare più piccoli
Vedremo nelle prossime settimane come evolverà la situazione. Nel mentre Huawei ha annunciato nella giornata di oggi la data di presentazione della prossima generazione della serie P. P30, P30 Lite e P30 Pro saranno svelati al mondo il 26 Marzo 2019 a Parigi.
Rules were made to be rewritten. Paris, 26.03.2019. #RewriteTheRules #HUAWEIP30 pic.twitter.com/hFzZI3pVYr
— Huawei Mobile (@HuaweiMobile) 19 febbraio 2019
Fonti | MacRumors / La Stampa / Yahoo Finanza
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