Brutto colpo per Samsung che, secondo quanto riportato dalla CNN, avrebbe subito un furto di notevoli dimensioni. Stando ad un’indagine condotta dal Procuratore Distrettuale di Suwon, infatti, 11 persone sarebbero coinvolte nel furto della tecnologia che si cela dietro allo smartphone pieghevole creato da Samsung e che dovrebbe arrivare sul mercato l’anno prossimo.
In particolare, a compiere il misfatto sarebbe stato un fornitore dell’azienda sudcoreana che, dopo essersi appropriato di progetti e schemi relativi al pannello OLED flessibile con laminazione 3D, li avrebbe condivisi con una società creata in precedenza, probabilmente proprio per questo subdolo scopo. Quest’ultima società avrebbe poi venduto i segreti tech del dispositivo flessibile a due aziende cinesi, ricavando dall’operazione circa 14 milioni di dollari.
Samsung Display, società sussidiaria del gigante sudcoreano, ha dichiarato di essere “sorpresa e sconvolta dai risultati delle indagini condotte dai pubblici ministeri”.
E i motivi sono più che comprensibili. Il progetto del device pieghevole, che dovrebbe rappresentare un punto di svolta in un settore in cui la domanda di smartphone di fascia alta è in calo a causa della poca innovazione tecnologica, è costato a Samsung 6 anni di lavoro e ben 130 milioni di dollari.
Per adesso, gli investigatori non sono stati in grado di rintracciare ed interrogare due degli individui cinesi ritenuti coinvolti nel caso e hanno chiesto aiuto all’Interpol per trovarli e fermarli. Delle 11 persone incriminate, soltanto tre sono state tratte in arresto.
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