Tim Cook ha partecipato alla conferenza internazionale UE sulla privacy che si è tenuta a Bruxelles. Sono state molto importanti e forti le dichiarazioni del CEO di Apple:
Attraverso i dati digitali degli utenti oggi le aziende hanno nelle mani delle armi a precisione militare. E’ tutto registrato: dalle nostre speranze alle nostre paure. Tutto viene assemblato in “profili digitali” che permettono a queste società di conoscerci meglio di noi stessi. In questo modo ci mostrano soltanto le cose che ci interessano, limitando in qualche modo anche la nostra libertà nelle notizie. Questa è sorveglianza.
L’Europa ha già iniziato a fare qualcosa in merito ma è ancora poco. Oggi è giunto il giorno per il resto del mondo, incluso il mio Paese, di seguire la guida dell’UE sulla privacy, del regolamento generale sulla protezione dei dati. Noi ad Apple abbiamo sempre tutelato la privacy degli utenti, evitando di raccogliere dati e delineare profili digitali.
Non possiamo sviluppare la tecnologia al suo massimo se gli utenti non hanno fiducia in essa. La tecnologia può far progredire la società ma allo stesso tempo può fare danni anzichè aiutare. Può ingrandire le peggiori tendenze umane o rendere più profonde le divisioni, fino a minare la libertà ed il discernimento tra ciò che è vero e quello che non lo è.
Malgrado non sia obbligatorio, Apple ha reso disponibili gli stessi strumenti previsti nell’Unione Europea anche a tutti gli americani e tutti gli utenti delle altre Nazioni. Attraverso una pagina speciale infatti, gli utenti possono visualizzare le informazioni raccolte da Apple sul proprio conto, eliminarle o sospenderle momentaneamente. La speranza di Tim Cook è che tutte le altre aziende si adeguino a queste normative europee e che soprattutto gli utenti acquisiscano la consapevolezza che molte aziende (tra cui spiccano Google e Facebook) sono diventate così forti economicamente proprio per tutte le informazioni sul nostro conto che gli abbiamo concesso, le quali poi sono state rivendute ed utilizzate per diversi scopi. Mettere gli utenti di fronte ad una lista che contiene tutti i dati della propria vita può sicuramente aiutare a prendere una consapevolezza importante per il futuro della tecnologia.
Spesso critichiamo Siri per essere così arretrato rispetto a Google Assistant, oppure elogiamo l’intelligenza artificiale di Google nel riconoscimento delle foto e degli oggetti ma tutto questo è stato possibile analizzando e studiando le nostre ricerche o le nostre immagini archiviate sullo spazio web gratuito che offre l’azienda. Apple, iCloud e gli iPhone non operano in questo modo e non lo faranno nemmeno in futuro: parola di Tim Cook.
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