Per la prima volta dopo la pubblicazione di un discusso articolo pubblicato da Bloomberg, riguardante il presunto spionaggio cinese tramite microchip utilizzati nelle strutture iCloud di Apple, il CEO del colosso di Cupertino Tim Cook ha commentato quanto accaduto.
Intervistato da BuzzFeed News, Cook ha confermato che non c’è alcuna verità in quanto scritto da Bloomberg su Apple. L’azienda californiana ha deciso di smentire la notizia anche con un comunicato stampa sul sito ufficiale, un segnale molto chiaro.
Apple ha sì avuto un problema con i server di Supermicro, ma la partnership tra le due società è terminata per la scoperta di un malware scoperto su un singolo server, un incidente non collegato a quanto raccontato da Bloomberg.
Di seguito le parole di Tim Cook, CEO di Apple:
Ho personalmente parlato con i reporter di Bloomberg insieme a Bruce Sewell, il nostro legale. Siamo stati molto chiari con loro affermando che nulla di quanto raccontato sia accaduto, e abbiamo risposto a tutte le loro domande. Ogni volta volta che si parla di ciò la storia cambia, e ogni volta indaghiamo senza trovare nulla.
Cook ha affermato che Bloomberg ha fallito nel fornire ad Apple dettagli specifici a sostegno di quanto scritto nell’articolo. Apple, a detta del CEO, ha svolto indagini molto approfondite, senza però riscontrare prove di chip pericolosi o di indagini dell’FBI.
Abbiamo rivoltato l’azienda. Ricerche email, registri dei centri dati, registri finanziari, registri sulle spedizioni. Siamo sempre giunti alla stessa soluzione: non c’è nulla di vero in ciò [la storia di Bloomberg].
La redazione di BuzzFeed, dopo l’intervista a Tim Cook, ha contattato nuovamente Bloomberg, che però non ha alcuna intenzione di ritrattare.
«Le indagini di Bloomberg Businessweek sono il risultato di oltre un anno di copertura, durante il quale abbiamo effettuato oltre 100 interviste. Diciassette singole fonti, inclusi ufficiali di gioverno e insider delle aziende, hanno confermato la manipolazione di hardware e altri elementi degli attacchi. Abbiamo inoltre pubblicato interi comunicati di tre aziende, così come il comunicato del Ministero degli Affari Esteri cinese. Continuiamo a supportare la nostra storia e a dare fiducia al nostro operato e nelle nostre fonti», ha dichiarato un portavoce di Bloomberg.
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