E’ passato un po’ di tempo da quando ho pubblicato le mie prime impressioni sull’Apple Watch Serie 4 ma oggi sono pronto per quelle finali. Questa è una recensione che arriva quasi un mese dopo il lancio e potrebbe risultare superflua per qualcuno, tuttavia avevo bisogno di fare bene i conti con questo dispositivo considerando che non ho mai amato il genere nè le versioni precedenti.
Come saprete, ho acquistato l’Apple Watch subito dopo il lancio del primo modello. Quello che veniva presentato come “il dispositivo più personale al mondo” mi ha immediatamente deluso sotto tutti i punti di vista ma principalmente c’erano dei fattori che proprio non mi andavano giù: il primo riguardava i limiti, il secondo la potenza ed il terzo la batteria.
E’ inutile stare qui a parlare della scheda tecnica dell’Apple Watch Serie 4. Penso che nessuno di voi voglia leggere questo da me, anche perchè sono informazioni disponibili ovunque tra i nostri articoli, il sito Apple e centinaia di altre recensioni. Il mio concetto di recensione è più classico e profondo: mi piace provare effettivamente il prodotto e raccontare, rispetto al mio stile di vita, le mie abitudini e le mie necessità, se lo trovo utile oppure no, parlando degli aspetti positivi e quelli negativi. E’ proprio questo che troverete qui sotto. Altre informazioni quali il peso, la disposizione dei tasti, del microfono, la corona digitale che vibra e così via, potete leggerle qui.
Limiti
Partiamo subito con il primo dei tre punti elencati sopra: i limiti. Il primo Apple Watch faceva ben poco, era completamente dipendente da iPhone ed effettuava il mirroring tramite Bluetooth di tutto ciò che poteva visualizzare. Di conseguenza era di una lentezza disarmante, si accendeva in 2 minuti e guai se dovevate dissociarlo da un iPhone e ri-abbinarlo dopo un ripristino di iOS. Non aveva una sola funzione completa ed indipendente da iPhone e come se non bastasse si scaricava in un giorno. A cosa poteva mai servire un dispositivo del genere? Dopo aver giocato con le misurazioni del battito cardiaco per una 20ina di volte, dopo aver provato l’ebrezza di ricevere le notifiche push al polso e di leggerle attraverso uno schermo minuscolo, ho capito che il suo destino sarebbe stato quello di arredare la mia scrivania.
Poi è trascorso del tempo, ed ho provato la Mi Band di Xiaomi. Ho amato questo dispositivo! Sebbene avesse funzioni ridotte rispetto ad Apple Watch, risultava veloce nell’utilizzo, misurava il battito e l’attività fisica (che -come avrete capito- non svolgo affatto regolarmente), monitorava il sonno, costava soltanto 20€ e richiedeva una ricarica ogni 2 mesi! Parlando con gli amici mi sono sempre trovato a dirgli: “A meno che tu non sia uno sportivo incallito, l’Apple Watch è inutile, scomodo e costoso… in più ti aggiunge un nuova preoccupazione perchè devi ricaricarlo ogni giorno”.
Nel frattempo però era già arrivato il modello successivo e l’Apple Watch stava effettivamente migliorando. Ricevevo costantemente riscontri positivi da parte degli amici sportivi. In qualche modo non ho mai creduto fino in fondo a quanto mi dicessero, data la mia esperienza negativa con quel famoso “primo modello”. Sapevo che stava migliorando, perchè scrivevo gli articoli su iSpazio sulle nuove funzioni, era scomparso il mirroring e tutto il resto, ma non era ancora abbastanza per me.
Tutto questo è andato avanti fino al mese scorso, quando Apple ha presentato il nuovo modello: il Serie 4. Naturalmente ho seguito l’evento in diretta e man mano che trascrivevo quello che stavano annunciando a Cupertino mi dicevo “ah però”.. “si, questa cosa è bella”, “ohh finalmente”. In pochi minuti di presentazione, le mie idee stavano già cambiando in positivo.
Design
Il primo fattore determinante è stato il design: finalmente uno schermo ampio e con una bella risoluzione che dice addio a quel chilometro di bordo nero. Quest’anno il display, oltre ad essere più grande, è anche arrotondato quindi sono stati abbandonati gli spigoli e quel che conta di più è che si riescono a vedere molte più informazioni in ogni singola schermata.
Bisogna dire che sono stato anche abbastanza sfortunato con il primo modello, perchè avevo preso una versione da 38mm. Essendo un dispositivo completamente nuovo, non avendo termini di paragoni e non potendolo provare prima di effettuare il preordine, l’errore è stato semplice da commettere. Quest’anno quindi sono passato da un modello con il quadrante di 38mm ad un modello da 44 mm ed il cambiamento è stato enorme per me. In definitiva il display è sicuramente uno dei punti forte di questo smartwatch.
Un altro miglioramento importante sta nel processore: architettura a 64bit per la prima volta in uno smartwatch che rende le applicazioni molto più veloci e potenzialmente anche più complete e meno dispendiose di energia. Rispetto al primo modello le app adesso possono girare in maniera nativa, quindi si è andata a rompere la dipendenza assoluta dall’iPhone e quell’orribile mirroring continuo. Per la prima volta in Italia, la dipendenza è stata resa ancora più vana grazie al modello Cellular (supportato soltanto da Vodafone) che permette di clonare il nostro numero di telefono per utilizzare l’Apple Watch anche su rete LTE. E’ una cosa utile per caricare le mappe e le altre applicazioni che utilizzano contenuti online (come Apple Music), per rispondere alle chiamate senza portarci dietro il telefono e quant’altro. Avrete però capito, che per il mio stile di vita, tutto questo non è necessario: non immagino nessuna situazione in cui io possa uscire di casa senza telefono ed abbia la necessità di conversare con l’orologio. Il modello GPS quindi mi è più che sufficiente (anche perchè non ho Vodafone nè ho intenzione di entrare nel giro del “cambio operatore” ogni 2 giorni) ma in ogni caso ho comunque apprezzato anche quest’altra novità.
Potenza
Sotto l’aspetto della potenza, il nuovo Apple Watch non teme confronti. In un test che abbiamo pubblicato su iSpazio la sua potenza di calcolo è stata paragonata a quella di un iPhone 6S il che è letteralmente impressionante. Che sia più veloce lo si nota subito in ogni funzione, dall’accensione all’avvio di una qualunque applicazione, alla configurazione e l’impostazione di un quadrante e così via. Insomma un altro pollice in su per questo modello.
Come dicevo, lo smartwatch è cresciuto piano piano negli anni, aggiungendo sempre nuove funzioni… piccole funzioni in verità, ma che sommate tutte insieme riescono a fare la differenza oggi. Dei piccoli accorgimenti come l’applicazione Respira, il controllo automatico del battito cardiaco per rilevare eventuali fibrillazioni atriali, la funzione di rilevamento delle cadute che potrebbe salvare la vita di qualcuno, così come l’ECG ovvero la possibilità di avviare da soli un elettrocardiogramma per avere quanto meno un quadro generico della situazione (che poi andrà approfondita con un medico ed un’apparecchiatura professionale). Con Apple Watch possiamo utilizzare anche Apple Pay, possiamo controllare le nostre luci attraverso HomeKit e possiamo richiamare Siri semplicemente alzando il polso e parlando, senza nemmeno pronunciare le fatidiche paroline “Hey Siri”. Sono funzioni minori, alcune già presenti da qualche tempo, ma che nell’insieme migliorano sensibilmente l’esperienza d’uso del prodotto nonchè le sue funzioni, rendendolo molto più utile di quanto potesse esserlo in passato.
Apple ha pian piano trasformato un oggetto “primitivo” in una parte integrante del suo ecosistema, aggiungendogli il supporto a tutti i framework che utilizziamo su iPhone e Mac per una perfetta “continuità”.
Ho lasciato alla fine la parentesi sull’Attività fisica, una delle funzioni principali del dispositivo. Grazie ai continui sforzi, i progetti, le collaborazioni mediche e sportive con Università e Centri specializzati, l’Apple Watch oggi non è più soltanto un gadget o un giocattolino ma è uno strumento molto utile per chi vuole monitorare la propria Salute o Allenarsi.
Per gli sportivi è facile amarlo e riusciranno a farlo molto più rapidamente rispetto ai NERD o comunque rispetto a chi ha avuto “un percorso” ed un’esperienza simile alla mia. Devo ammettere che allenarsi per riuscire a chiudere i cerchi è davvero molto stimolante. Può bastare anche una camminata per raggiungere l’obiettivo di movimento, oppure uscire con il cane e fare una corsetta mentre si gioca con lui per il cerchio dell’esercizio. Il cerchio blu invece, è quello che ci invita a stare in piedi almeno 1 minuto ogni ora, fondamentale per chi come me lavora al computer e spesso non si distrae per tanto tempo. Una “scocciante” notifica riesce a ricordarci di alzarci e staccarci un attimo, migliorando il nostro stile di vita. In più ci sono le sfide tra gli amici che motivano e portano a fare sempre di più per vincere i confronti ed ottenere delle medaglie.
watchOS 5 introduce la funzione Walkie Talkie, che equivale ad inviarsi dei messaggi vocali su Whatsapp, senza però dover interagire con nessuna interfaccia. Basta premere per parlare e rilasciare per ascoltare… proprio come si faceva una volta. Anche qui nulla di rivoluzionario, ma è una funzione carina ed utile, soprattutto se siamo impegnati e non possiamo distrarci troppo con lo schermo -sempre più grande- del nostro smartphone.
L’Apple Watch Serie 4 lo promuovo. Malgrado non utilizzerò la funzione Cellular nè l’ECG, perchè purtroppo in Italia non sarà immediatamente disponibile, riesco ad utilizzarlo con molto più piacere rispetto al primo modello e quello che è ancora più importante è che mi ricordo di indossarlo al risveglio! Non sono un tipo da orologio, non ho mai amato neppure quello classico, ma con la storia dei cerchi ed il nuovo quadrante Infograph che mi permette di tenere sempre tutto sott’occhio, mi piace molto avere questo piccolo “companion” al polso.
Di sicuro nel tempo vi ritroverete anche in qualche situazione particolare per la quale inizierete a rispondere a qualche Notifica direttamente dall’orologio, provando un senso di soddisfazione.
Batteria
Quello che ancora odio dell’Apple Watch è la durata della batteria: lo ricarico un giorno si ed uno no, quindi c’è qualche progresso rispetto al passato ma siamo ancora lontani da un qualcosa che io possa ritenere soddisfacente. Purtroppo la tecnologia attuale ci impone questo limite e non c’è nulla che si possa fare a riguardo quindi è un compromesso che bisogna obbligatoriamente accettare. Soddisfare a pieno 2 delle 3 perplessità che avevo è comunque un ottimo risultato considerando tutto il contorno e gli extra che sono stati aggiunti.
Conclusione
L’Apple Watch a mio avviso, soltanto oggi, può essere considerato “il dispositivo più personale mai realizzato da Apple” perchè soltanto oggi può risultare utile sia a chi ha una vita sedentaria, sia a chi è in piena frenesia da lavoro, sia a chi ama lo sport e passa le giornate in palestra. Prima non ci trovavo niente di personale o che riflettesse le mie necessità, mentre adesso le cose sono cambiate.
Ho sempre creduto ai miei amici quando mi dicevano “ma come fai a non utilizzarlo? per me ormai è indispensabile” ma rispondevo “probabilmente è fondamentale per il tuo stile di vita, non certo per il mio”.
Adesso invece, mi sento di consigliarlo… almeno per una prova. Lo smartwatch infatti potete acquistarlo in Apple Store ed eventualmente riportarlo indietro entro 14 giorni, ricevendo un rimborso completo.
Se non siete abituati ad averlo, all’inizio avrete sicuramente uno di questi due approcci: o cercherete di utilizzarlo il più possibile, riscontrando che tante cose le fate molto più in fretta da iPhone, oppure lo utilizzerete in maniera graduale, partendo dalle piccole cose e comprendendo, giorno dopo giorno, le cose in cui può esservi più utile. In entrambi i casi, dopo un periodo di tempo sufficiente, arriverete alla stessa conclusione: è utile ma bisogna abituarsi all’Apple Watch.
Non è come uno smartphone, che ormai utilizziamo in maniera così “automatica”, come una sorta di estensione di noi stessi. L’orologio non può arrivare a questo perchè gli manca una fotocamera, gli manca Whatsapp, non ci lascia entrare sui social e così via, quindi per apprezzarlo nel quotidiano bisogna abituarcisi, ovvero bisogna prima capire in cosa può tornarvi utile (e qui la cosa cambia da persona a persona in base alle esigenze e gli stili di vita). Quel che è certo è che il Serie 4 è decisamente adatto ad un pubblico più eterogeneo rispetto a quelli precedenti. Vi confesso che mi sta anche spronando ad un maggiore movimento/allenamento!
Se non lo avete ancora acquistato, e siete proiettati per un modello sport, ovvero quello con cassa in alluminio, vi consiglio di prendere ad occhi chiusi un modello Nike+ anzichè quello classico. Il prezzo risulta identico, così come l’hardware, ma questi modelli hanno una confezione nera ed un quadrante in più (che trovo davvero bello -anche se privo di complicazioni- e che purtroppo non c’è modo di avere nelle altre versioni). Sia con il modello standard che con quello Nike potete scegliere un cinturino in silicone oppure uno con lo strappo in velcro che è davvero comodissimo da utilizzare perchè è morbido e non vi farà sudare il polso.
In questa mia recensione c’è un lungo confronto tra la prima e l’ultima generazione. Le differenze ci sono, si vedono e mi hanno anche convinto a tenere questo dispositivo. Lo stesso discorso vale anche per chi non ha mai acquistato un Apple Watch: quest’anno è quello giusto. Se invece avete già un Apple Watch Serie 3, i motivi per aggiornare sono molti meno, anzi potremmo ridurre il tutto soltanto al nuovo display. Per quanto mi riguarda chi parte da Apple Watch Serie 3 deve aspettare almeno il prossimo anno per cambiarlo: con il Serie 5 di sicuro Apple manterrà lo stesso design ma aggiungerà altre caratteristiche e migliorie tali da renderlo ancora più solido e duraturo. I prezzi li trovate sul sito Apple per ogni modello: per quanto riguarda la cassa in alluminio il rapporto qualità prezzo è abbastanza buono (sempre un po’ altino ma nel giusto e comunque nella norma per gli standard Apple), per quanto riguarda il modello con cassa in acciaio invece, il prezzo è più alto del dovuto: non c’è una differenza così grande nel costo di produzione di una cassa in alluminio rispetto ad una in acciaio.
Voto: 7,8/10
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