Palm, brand morto da anni ma noto a tutti gli appassionati del settore per essere stato un pioniere nel mondo dei palmari e degli assistenti digitali, rivive nella veste di una nuova startup con sede a San Francisco che ha deciso di dare vita ad un nuovo dispositivo, una sorta di telefono non telefono che, secondo gli ideatori, aiuterà i consumatori ad utilizzare meno il proprio smartphone principale.
Chiamato semplicemente Palm, il device Android vanta uno schermo da 3,3”, costa 349$ e ricorda vagamente un piccolo iPhone nell’estetica o, meglio ancora viste le funzioni, un Apple Watch di grandi dimensioni. Il suo scopo? Liberarci dal costante bombardamento di notifiche e-mail e social di ogni genere che intasano quotidianamente le nostre vite.
“Pensiamo che la tecnologia dovrebbe recedere”, ha dichiarato il co-fondatore Dennis Miloseski in un’intervista rilasciata recentemente. “Questo prodotto dovrebbe essere di supporto nelle nostre vite”.
Ed è proprio così che, seguendo l’onda dei giganti del panorama tech come Apple e Google che con l’introduzione di strumenti software appositi, hanno abbracciato l’idea di ridurre la dipendenza dai loro prodotti – talvolta bloccando anche l’accesso ad alcune delle funzionalità principali – nasce Palm.
Non si tratta di un telefono vero e proprio bensì di un dispositivo mobile da associare ad uno smartphone primario. In altre parole, Palm è stato progettato per fungere da sostituto essenziale, leggero e semplificato del nostro smartphone quando siamo in palestra, in giro o quando, semplicemente, trascorriamo del tempo con la famiglia. Venduto esclusivamente negli Stati Uniti da Verizon Wireless, Palm si abbina allo smartphone esistente avvalendosi, però, di una propria radio cellulare che richiede un addebito aggiuntivo di $10 sulla bolletta mensile.
L’idea che ha portato alla realizzazione di Palm deriva dai nostri attuali smartphone, divenuti ormai così grandi che ora sembrano aver bisogno di un loro “telefono” accessorio. Chi lo ha progettato, ritiene infatti che un display più piccolo risulti meno appetibile ed attraente e che, quindi, i proprietari saranno propensi ad utilizzarlo meno di quanto invece non farebbero con il loro smartphone dotato di un display dalle dimensioni importanti.
A tal proposito, il co-fondatore Howard Nuk descrive un weekend nel quale ha scelto di utilizzare solo il Palm. “Lo schermo più piccolo suscita una mentalità e una voglia di interagire col dispositivo molto diverse”, ha detto, sottolineando quanto fosse incline ad usarlo meno di quanto avrebbe usato il suo telefono più grande. L’utilizzo più intenso ha riguardato le fotocamere, posteriore da 12MP e frontale da 8MP, per realizzare foto da pubblicare su Instagram.
Nuk la definisce “modalità vita”, una scappatoia che dovrebbe consentire ai consumatori di concentrarsi sul mondo reale piuttosto che sulle tante, troppe notifiche che illuminano continuamente i nostri dispositivi.
Personalmente, continuo a pensare che sia profondamente triste che debba essere la tecnologia stessa a doverci fornire gli strumenti necessari per renderci meno dipendenti dai nostri smartphone. E voi, che ne pensate? Uno schermo più piccolo sarà sufficiente a farci alzare lo sguardo?
Ad ogni modo, Palm, che come anticipato prima è un dispositivo Android, secondo quanto dichiarato dall’azienda si abbina anche con iPhone ma, chiaramente, molte applicazioni non saranno compatibili. Se volete saperne di più, vi invito a guardare il video che segue:
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