I dispositivi Apple sono sempre stati definiti come i più sicuri. Quando sono bloccati non c’è modo di entrare nel dispositivo e prelevare i dati. Alcune aziende, l’FBI ed altre forze armate da anni cercano metodi per estrarre informazioni dagli smartphone dei criminali ma purtroppo non c’è modo di farlo e nemmeno Apple può aiutare.
Questa era la situazione fino a qualche tempo fa. Poi è nato GrayKay, un box che effettua un attacco brute-force e riesce così ad ottenere il codice necessario per sbloccare gli iPhone, anche quelli più recenti. La scatoletta ormai viene venduta ovunque tramite internet ed è facile ottenerne una, il chè espone gli utenti ad un grosso problema di sicurezza.
Come saprete Apple tiene molto alla privacy degli utenti e non ha mai voluto installare un backdoor all’interno dei dispositivi perchè se esiste un modo per prelevare dati, a fin di bene, da parte delle forze dell’ordine, potrà sicuramente essere sfruttato anche da malintenzionati per scopi più loschi. L’azienda non vuole rischiare e con iOS 12 metterà fine anche a GrayKay.
Il brute force infatti, richiede delle ore prima di riuscire a trovare il codice giusto e con iOS 12 la comunicazione per lo scambio dati attraverso la porta Lightning verrà bloccata dopo 1 ora di inattività. Per riattivare il trasferimento dei dati occorrerà sbloccare il telefono con il codice, cosa che solo il proprietario potrà fare.
Nessun cambiamento invece per quanto riguarda la ricarica tramite cavo. Qui la limitazione di 1 ora non si applica perchè le funzioni di ricarica e quella di trasferimento dati sono separate.
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