Una donna è stata accusata in Canada di essersi distratta alla guida per aver controllato l’orario sul suo Apple Watch. Orario, notifiche o altro, il risultato non cambia. Secondo il giudice, infatti, utilizzare un Apple Watch mentre si è alla guida non è diverso dall’utilizzare uno smartphone.
Victoria Ambrose si è fermata al semaforo rosso quando un ufficiale di polizia ha notato “l’accendersi di un dispositivo elettronico” nell’auto. A semaforo diventato verde, la donna non è ripartita proprio perché stava controllando lo smartwatch.
Come riporta il The National Post:
Victoria Ambrose si è fermata al semaforo rosso sulla South Ring Road di Guelph ad Aprile, quando un ufficiale di polizia della University of Guelph, dietro di lei e nella sua auto di pattuglia, ha notato l’accendersi di un dispositivo elettronico. L’ufficiale ha confermato che la donna ha consultato il dispositivo circa quattro volte.
A semaforo verde, due auto davanti ad Ambrose sono ripartite mentre lei è rimasta ferma fino a quando l’ufficiale di polizia non l’ha invitata a ripartire lampeggiandola.
L’ufficiale l’ha quindi raggiunta e ha provveduto alla contravvenzione.
L’Highway Traffic Act dell’Ontario emanato nel 2009 proibisce la guida “mentre si tiene in mano o utilizza un dispositivo wireless per la comunicazione”. In aula di tribunale, Ambrose ha cercato di difendersi affermando che stava semplicemente consultando l’orario sul suo Apple Watch.
Il Giudice di Pace ha però respinto la sua testimonianza, affermando che consultare l’orario richiede un singolo momento, e non multipli come nel caso di Ambrose. Queste le sue parole: «Nonostante Apple Watch sia più piccolo di uno smartphone, si tratta comunque di un dispositivo per la comunicazione in grado di ricevere e trasmettere dati elettronici. Quando indossato sul polso, rappresenta una fonte di distrazione, come se fosse uno smartphone fissato sul polso con un nastro adesivo».
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