Il CEO di Apple Tim Cook ha tenuto il discorso alla cerimonia di laurea alla Duke University nella città di Durham, nel North Carolina.
Cook ha inviato gli utenti a “pensare diversamente” (“think different”, il famoso motto di Apple, ndr) piuttosto che accettare lo status quo, e di lasciare il mondo in un modo migliore rispetto a come lo hanno torvato, seguendo l’esempio di leader come Steve Jobs, Robert F. Kennedy e Martin Luther King Jr. Non è mancata inoltre l’occasione di parlare dell’impegno di Apple nella tutela dell’ambiente e della privacy.
Di seguito un estratto del discorso di Tim Cook:
«Il ritmo con cui è possibile progredire è aumentato drasticamente. Con l’aiuto della tecnologia, ogni individuo possiede gli strumenti, il potenziale, e la possibilità di costruire un mondo migliore. Ciò rende questo il momento migliore nella storia per essere vivi. Qualsiasi cosa scegliate di fare nella vita, ovunque vi porti la passione, vi esorto a prendere il potere che vi è stato dato e di utilizzarlo sempre. Aspirate a lasciare questo mondo meglio di come l’abbiate trovate.
Non ho sempre visto la vita in modo chiaro, come oggi. Ma ho imparato che la più grande sfida nella vita è sapere quando rompere con il sapere convenzionale. Non vi limitate ad accettare il mondo come lo avete ereditato. Non accettate lo status quo. Nessuna grande sfida viene superata, e nessun miglioramento duraturo viene raggiunto, se non da persone che osano provare qualcosa di diverso. Osate, pensate in modo diverso.
Sono fortunato ad aver appreso tutto ciò da qualcuno in cui credeva profondamente in questo pensiero – qualcuno che sapeva che il cambiare il mondo inizia seguendo una visione, non un percorso. Parlo del mio amico e mentore, Steve Jobs.
Secondo la visione di Steve, le migliori idee provengono da un irrequieto rifiuto di accettare le cose così come sono, e questo principio ci guida ancora oggi alla Apple. Noi rifiutiamo l’idea che il riscaldamento globale sia inevitabile – ed è per questo motivo che Apple è alimentata al 100% da energie rinnovabili. Rifiutiamo la scusa secondo la quale ottenere il massimo dalla tecnologia significhi rinunciare al diritto alla privacy. Quindi scegliamo un percorso diverso: raccogliere il minor numero di dati possibili sugli utenti, e trattare con cura e con rispetto ciò che abbiamo tra le mani.»
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