Jony Ive, capo del reparto desgin di Apple e supervisore della creazione della maggior parte dei prodotti dell’azienda di Cupertino, ha concesso un’intervista a Benjamin Clymer per il sito Hodinkee, specializzato in orologi. Il dirigente Apple ha condiviso dettagli sul processo di creazione di Apple Watch, e parlato di quali siano state le fonti d’ispirazione, e degli esperti con cui l’azienda si è consultata.
Stando ad Ive, il compianto ex CEO di Apple Steve Jobs non aveva un particolare interesse per gli orologi, e non a caso le prime discussioni sulla realizzazione di uno smartwatch si ebbero solo a partire dal 2012, pochi mesi dopo la morte di Jobs. Questo episodio, ha dichiarato Ive, ha portato Apple “a pensare alla direzione da prendere come azienda“.
Apple Watch, con la sua profonda attenzione rivolta all’utente, rappresenta il passo logico successivo nello sviluppo del dispositivo, e la sua realizzazione è stata diversa da quella di ogni altro prodotto arrivato prima di lui, perché c’erano riferimenti esistenti con cui rapportarsi. “Normalmente non ci sono prodotti paralleli da cui apprendere qualcosa“, ha dichiarato Ive. Considerato il contesto storico dello smartwatch, Apple ha fatto qualcosa di insolito e ha consultato molti esperti.
Come rivelato da Ive, l’obiettivo di Apple non era quello di risolvere un particolare problema con Apple Watch. Si trattava più “di una questione di ottimizzazione, di opportunità“. E parlando di opportunità, Ive ha accennato al futuro del dispositivo, di quanto sia forte per lui l’idea dell’opportunità perché conscio della tecnologie a cui Apple sta lavorando.
Puoi guardare Apple Watch in termini di caratteristiche – cosa fa, ecc – oppure puoi pensare a cosa possa essere possibile sapendo di avere sempre con te una così grande tecnologia. Molti hanno il proprio smartphone sempre con sé, ma non sono connessi con quest’ultimo. Immagina di avere qualcosa di così potente sempre con te, e quali opportunità potrebbe offrire all’utente. Quell’opportunità è incredibile. In particolare quando [tu] comprendi non solo dove siamo giunti oggi in termini di tecnologia e capacità, ma anche dove siamo diretti.
Nonostante la consultazione con esperti del settore, Ive ha confermato che in Apple Watch non ci sono omaggi e riferimenti. “Tutto ha il suo scopo. Tutto è stato fatto per raggiungere quella che pensavamo fosse la soluzione migliore“. Ive ha chiamato in causa la corona digitale del dispositivo come esempio, che Apple ha implementato con un certo coraggio considerando la sua attitudine alla “manipolazione diretta”.
Le funzioni per il monitoraggio della salute sono da sempre un punto cardine di Apple Watch, e Ive ha affermato che i feedback degli utenti che hanno tratto vantaggi da tali funzionalità sono stati incredibilmente motivanti.
Onestamente, mi motiva più ascoltare da un utente che Apple Watch abbia materialmente migliorato la sua vita. È un privilegio lavorare su prodotti verso cui le persone sviluppano una sorta di affezione, dispositivi che diventano importanti e aspetti positivi delle loro vite quotidiane.
L’intera intervista, che affronta altri aspetti che hanno portato alla realizzazione di Apple Watch, la trovate su Hodinkee.
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