Nell’agosto del 2016, la Commissione Europea ha ordinato all’Irlanda di raccogliere 13 miliardi di euro di imposte arretrate dovute da Apple al paese europeo, facendo riferimento ad alcuni vantaggi fiscali indebiti che la stessa Irlanda ha concesso ad Apple tra il 2003 ed il 2014. Sia l’Irlanda che Apple hanno respinto le accuse, dando inizio ad una battaglia legale che durerà anni.
L’anno scorso l’Irlanda ha rischiato una sanzione perché tale trattamento è illegale secondo le regole vigenti in Ue relative agli aiuti di Stato. L’Irlanda ha infatti permesso ad Apple di versare molte meno tasse rispetto ad altre aziende. Ed è proprio per questo motivo che il paese europeo è stato segnalato alla Corte di Giustizia Europea, il più alto organo giudiziario dell’UE.
Il mese prossimo, Apple inizierà a versare la somma richiesta depositandola su un conto di garanzia. L’intero importo, il cui versamento sarebbe dovuto avvenire un anno e mezzo fa secondo la richiesta dell’UE, sarà corrisposto entro settembre.
Nel frattempo, tutto quello che sappiamo è che un team di Apple sta lavorando minuziosamente su quanto richiesto dalla Commissione Europea. L’azienda è convinta che, dopo aver analizzato tutte le prove del caso, la Corte ribalterà la decisione della Commissione.
Per il momento, l’Irlanda terrà i soldi nel conto di garanzia. Se la causa dovesse concludersi a favore di Apple, il denaro verrà restituito all’azienda. Esiste anche la possibilità che, alla fine, Apple accetti di pagare qualcosa ma non necessariamente la somma di 13 miliardi di euro calcolata dalla commissione UE. Nel caso in cui dovesse finire male per Apple, questo potrebbe rappresentare uno dei più grandi recuperi di imposte mai avvenuti prima d’ora.
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