Nelle ultime settimane si parla molto di strumenti simili a GrayKey, ovvero dispositivi in grado di crackare i codici di sblocco dei dispositivi iOS. Ciò ha fatto sorgere dei dubbi sull’effettiva sicurezza dei dispositivi Apple, ma stando a quando dichiarato da alcuni esperti, iOS 11.3 mette a disposizione degli utenti una nuova misura di sicurezza che renderebbe decisamente più difficile la “scoperta” dei codici di sblocco.
Sappiamo che i più recenti sistemi operativi di Apple includono particolari misure di sicurezza, ovvero i ritardi automatici tra un tentativo e l’altro quando si inserisce il codice di sblocco, oppure (opzione più drastica) l’eliminazione automatica dei dati memorizzati sui dispositivi dopo 10 tentativi falliti. Tuttavia, strumenti come GrayKey sfruttano alcuni exploit proprio di queste misure di sicurezza, e sono quindi in grado di scoprire il codice sblocco in un periodo di tempo strettamente legato al numero di elementi che compongono il codice.
Cercano di sciogliere i dubbi sulla sicurezza dei dispositivi iOS alcuni esperti di sicurezza, i quali hanno dichiarato che, a partire da iOS 11.3, il sistema operativo per iPhone e iPad memorizza l’ultimo sblocco del dispositivo tramite dati biometrici (Face ID/Touch ID) o codice corretto, oppure quando il dispositivo è stato collegato ad un accessorio o ad un PC/Mac. Sulla base di ciò, nel caso in cui dovessero trascorrere sette giorni interi – quindi 168 ore – dall’ultimo salvataggio da parte di iOS di questi eventi, la porta Lightning verrebbe disabilitata, e quindi resa inutilizzabile se non per la ricarica.
Quali le conseguenze per gli utenti della nuova misura di sicurezza di iOS 11.3? Nessuna, infatti trascorsi sette o più giorni di inutilizzo, l’utente proprietario non deve far altro che inserire il codice corretto per riattivare la porta Lightning.
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