Duncan Sinfield, il pilota di droni che effettua regolarmente voli su Apple Park, è convinto che Apple stia monitorando tutti i voli sul campus, sostenendo che sia solo questione di tempo prima che la società adotti contromisure per bloccare i voli futuri. Sinfield spiega quanto sostiene in un video della durata di 6 minuti, sottolineando che di solito la sicurezza di Apple impiega non più di dieci minuti per raggiungerlo, indipendentemente da dove si trovi il punto da cui il suo drone è decollato.
Questo è un video di durata estesa, è solo questione di tempo ed il campus non sarà più raggiungibile dai droni… con un geo-fence o qualcosa di simile. La sicurezza di Apple Park generalmente risponde inviando due Prius bianche nella mia esatta posizione di decollo in 10 minuti o meno.
Il mio istinto mi dice che Apple monitori tutti i droni nelle vicinanze del campus con sofisticate tecnologie di radiofrequenza di aziende come Dedrone, una compagnia di sicurezza aerospaziale con sede a San Francisco.
Ed è proprio nella sede di Dedrone che Apple ha trasferito alcuni dei propri ingegneri e dove Tim Cook, di tanto in tanto, incontra ospiti VIP.
Dedrone è una piattaforma che “rileva e protegge dalle minacce provenienti dai droni”. Usa l’intelligenza artificiale per analizzare i filmati dalle telecamere di sorveglianza, non solo distinguendo i droni da altri oggetti nel cielo, ma anche identificandone il modello.
DroneDNA è un sistema di apprendimento automatico e un motore di classificazione che riconosce i droni di tutti i tipi basandosi su milioni di immagini e punti dati. E’ in grado di distinguere tra diversi modelli di droni e di rilevare la differenza tra droni e altri oggetti in movimento come uccelli e aerei. Le firme DroneDNA vengono continuamente aggiornate tramite il cloud, consentendo al sistema Dedrone di essere sempre aggiornato per proteggersi dalle ultime minacce.
Servendosi, quindi, dell’analisi video avanzata o dell’elaborazione del segnale RF, la tecnologia di localizzazione è in grado di individuare le posizioni dei droni e dei loro piloti, tracciandoli su una mappa integrata. La società afferma che Dedrone può essere integrato con sistemi di terze parti per bloccare i voli dei droni.
DroneTracker, infatti, si integra con i sistemi di sicurezza esistenti. Telecamere di sorveglianza o contromisure di terze parti come tende automatiche o jammer possono essere facilmente collegati tramite l’API.
Sebbene si tratti di sensazioni dello stesso Sinfield, il legame tra Apple e Dedrone è evidente. Non sarebbe, dunque, del tutto sbagliato pensare ad una futura interdizione dei droni dall’aerea circostante l’Apple Park, visto anche il recente impiego che ne è stato fatto in Cina, dove proprio i droni sono stati utilizzati per contrabbandare 80 milioni di dollari di iPhone.
Sinfield comunque avverte i dipendenti Apple:
Come sempre, quando mi viene richiesto, rispetto la sicurezza Apple facendo atterrare il mio drone e lasciando l’area. Mi chiedono sempre se sono anch’io un impiegato Apple. Quindi, per tutti i dipendenti Apple che guardano (e leggono), non fate volare i vostri droni sul Park, è malvisto!
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