In una recente intervista al co-fondatore di Siri, abbiamo scoperto alcuni interessanti dettagli sulla storia e lo sviluppo dell’assistente vocale utilizzato da Apple. In particolare, Norman Winarsky ha dichiarato che Apple sta cercando un livello di perfezione irraggiungibile con Siri e questo ci ha fatto pensare sul futuro dell’assistente vocale.
Nel 2008 Siri è nata come un progetto dell’azienda SRI International, della quale Winarsky era il presidente. Due mesi dopo il lancio dell’applicazione su iOS, Apple acquistò l’azienda, iniziando lo sviluppo dell’assistente integrato nell’iPhone 4s. Stando alle parole di Winarsky, l’assistente vocale non era stato creato per funzionare come Apple avrebbe voluto. Inizialmente infatti Siri doveva poter svolgere bene solamente due principali funzioni: gestire viaggi e l’intrattenimento. Successivamente, dopo l’ottimizzazione di questi due macro argomenti, l’azienda avrebbe intrapreso la strada verso altre funzioni.
Una volta entrato nelle mani di Apple, Siri doveva da subito trasformarsi in un assistente il più completo possibile. Inizialmente le funzioni di Siri erano chiaramente limitate nei confronti di quelle presenti oggi, ma già allora potevamo chiedere all’assistente numerose domande e richieste. Stando alle parole del co-fondatore però, questo non era il piano originale del progetto Siri ed Apple semplicemente stava cercando un livello di precisione irraggiungibile in tutti i settori nei quali voleva applicare le conoscenze dell’assistente.
Winarsky afferma che dare in mano un assistente universale a più di un miliardo di clienti risulta essere una mossa pericolosa. Ognuno di questi clienti utilizza l’assistente a modo suo, cercando di integrarlo nella propria vita quotidiana. La diversificazione tra un miliardo di persone è enorme, il che rende ancora più difficile perfezionare l’assistente.
Voi cosa ne pensate? Cosa dovrebbe fare Apple per migliorare il proprio assistente vocale? Fino a che punto si spingerà per renderlo quanto più utile possibile?
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