Stando a quanto riportato da Bloomberg, poi confermato anche da Apple, il Dipartimento di Giustizia e la Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti d’America hanno avviato una indagine su Apple per indagare sulla molto discussa gestione energetica che l’azienda ha implementato via software, e all’insaputa degli utenti, sugli iPhone più datati.
L’obiettivo delle indagini è di determinare se Apple abbia effettivamente violato le leggi di sicurezza dopo aver lanciato iOS 10.2.1, l’aggiornamento software che ha introdotto all’insaputa degli utenti la citata funzione per la gestione energetica. Questa, come probabilmente saprete, riduce le prestazioni degli iPhone con batterie particolarmente usurate al fine di evitare spegnimenti e crash improvvisi. Stando alle fonti di Bloomberg, il governo ha recentemente chiesto informazioni ad Apple, con le indagini che sarebbe dunque ancora nella fase iniziale.
Il polverone sulla questione si è alzato quando sono stati condivisi i benchmark di alcuni iPhone più datati e con batterie usurate. Un confronto con i risultati degli stessi modelli, ma nuovi, ha rapidamente confermato il calo delle prestazioni.
Apple ha poi chiesto scusa e ha cercato di porre rimedio proponendo un sostanzioso sconto sulla sostituzione negli Apple Store delle batterie di iPhone 6 e modelli successi. L’azienda ha poi confermato che iOS 11.3 introdurrà strumenti per permettere agli utenti di gestire al meglio le impostazioni riguardanti la batteria. La gestione energetica, ad esempio, potrà essere disabilitata.
Il governo statunitense non è l’unico ad aver avviato indagini contro il colosso di Cupertino. In Italia, l’AGCM ha infatti dato il via ad un procedimento, per lo stesso motivo, non solo contro Apple, ma anche contro Samsung.
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