Un’organizzazione che rappresenta servizi d’emergenza in più di 80 paesi del mondo ha dichiarato che l’aggiunta dell’Advanced Mobile Location (AML) in iOS 11.3 è una “importantissima notizia”, avendo in passato stimato che avrebbe salvato circa 7500 vite nei prossimi dieci anni.
AML permette ai servizi di emergenza di localizzare automaticamente la posizione di qualcuno che sta chiamando il 911. La nuova funzione ricava i dati sia dal GPS che dal Wi-Fi, per trasmettere in modo incredibilmente preciso la posizione di una persona che effettua una chiamata d’emergenza. Non si parla solo dell’identificazione dell’indirizzo esatto, ma in alcuni casi anche di una specifica stanza/ambiente.
L’EENA (European Emergency Number Association) la scorsa estate ha invitato Apple ad aggiungere l’AML, e il direttore esecutivo Gary Machado ha ben accolto la notizia in un comunicato stampa: «È una grande notizia per la sicurezza delle persone. Significa letteralmente più vite salvate. Dalla primavera in poi, entrambi i dispositivi iOS e Android saranno in grado di fornire ai soccorritori la loro posizione precisa».
Apple si è in passato rifiutata di abilitare l’AML sugli iPhone probabilmente per questione di privacy, ma la funzionalità è inclusa nella prima beta di iOS 11.3 rilasciata ieri agli sviluppatori. L’EENA cercò di convincere l’azienda di Cupertino affermando che il sistema metteva a disposizione forti misure di sicurezza: «Il sistema si attiva solo con le chiamate d’emergenza, trasmette la posizione solo ai servizi d’emergenza e si disattiva immediatamente dopo l’uso. È solitamente attivo per soli 30 secondi».
L’Associazione ha dichiarato che spesso coloro che effettuano chiamate d’emergenza comunicano dati vaghi o incorretti sulla loro posizione, e ciò può portare ad esiti fatali. Un problema, stando all’EENA, che riguarda in particolare bambini ed adolescenti. Per tale motivo la novità che Apple ha deciso di introdurre con iOS 11.3 è stata così ben accolta.
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