Almeno otto class action sono state intentate contro Apple dopo che l’azienda ha ammesso di rallentare gli iPhone più vecchi con batterie usurate. L’ultima però si distingue dalle altre per il risarcimento chiesto, ovvero 999 miliardi di dollari.
I querelanti insistono sul fatto di essere stati costretti ad acquistare un nuovo iPhone a causa delle prestazioni dei precedenti smartphone, rallentati dalla “politica” attuata da Apple. Come risultato, si legge nell’accusa, ad ogni querelante è stata negata la possibilità di utilizzare, e valorizzare, il proprio vecchio iPhone.
Il sito ufficiale di Apple spiega che le batterie degli iPhone sono in grado di conservare l’80% della loro capacità originale fino a 500 cicli completi di ricarica. L’azienda di Cupertino ha ammesso di rallentare le CPU degli smartphone per prevenire spegnimenti improvvisi o altri problemi, e la parte lesa afferma che Apple non ha a tal proposito mai chiesto il parere dei suoi clienti, agendo invece deliberatamente.
Si tratta di un periodo particolare per Apple, che si vede al centro di un grande polverone. Come ne uscirà l’azienda di Cupertino? Dite la vostra nei commenti.
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