Ne stavamo già parlando ieri ma oggi è ufficiale e definitivo. La commissione Europea ha appena deciso di deferire l’Irlanda alla Corte di Giustizia per non aver recuperato da Apple i 13 miliardi di euro di aiuti di Stato illegali, cosa già richiesta ad Agosto 2016. Le cose non finiscono qui. In ballo c’è anche il Lussemburgo, per aver dato ad Amazon dei vantaggi fiscali non dovuti di 250 milioni di euro che adesso vanno recuperati.
Il caso Apple:
Nell’agosto del 2016, la Commissione Europea aveva concluso che le agevolazioni concesse ad Apple da parte dell’Irlanda fossero illegali. Lo Stato permetteva ad Apple di pagare ancora meno del dovuto (ricordiamo che nel Paese la tassazione è già molto bassa di per sè) in cambio di posti di lavoro ed altri favori. Non solo tutto questo è illegale, ma lo è ancora di più dal momento che altre aziende non ricevono lo stesso trattamento.
Apple ha già versato la somma stabilita dell’UE ma al momento è bloccata. Sia Apple che l’Irlanda volevano attendere la sentenza d’appello prima di sbloccarli anche se all’Irlanda era stato imposto di recuperare il denaro entro Gennaio 2017. Oggi l’UE ha deciso che non è il caso di attendere oltre e l’Irlanda è stata deferita alla Corte di Giustizia in maniera tale da recuperare questi soldi il prima possibile.
Il caso Amazon:
Il Lussemburgo ha dato ad Amazon “vantaggi fiscali non dovuti per 250 milioni di euro”, un comportamento “illegale perché ha consentito all’azienda di pagare molte meno tasse di altre”. In pratica “tre quarti dei suoi profitti non sono stati tassati” grazie a un accordo fiscale (tax ruling) stretto nel 2003. Lo scrive la Commissione Ue al termine della sua indagine partita ad ottobre 2014, e chiede al Granducato di recuperare gli aiuti da Amazon. Il Lussemburgo ha consentito ad Amazon di pagare “quattro volte in meno di tasse rispetto ad altre società” residenti nel Paese. “E’ una condotta illegale” perché “non si possono dare alle multinazionali benefici fiscali che altri non hanno”.
Via | TGCom24
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