L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha avviato procedimenti sanzionatori contro TIM, Wind Tre, Vodafone e Fastweb. Quest’ultimi, infatti, non hanno rispettato la delibera dell’Autorità, risalente a marzo, riguardante la fatturazione mensile della telefonia fissa, delle offerte comprendenti sia Internet che mobile, e per il rinnovo delle offerte commerciali.
La scelta degli operatori è ben nota. La fatturazione infatti è da 4 oppure 8 settimane (quindi non mensile), una manovra che penalizza i clienti, che possono pagare (quasi) un mese in più. Quello a cui punta AgCom è dunque:
- Garantire massima trasparenza e confrontabilità dei prezzi
- Permettere al consumatore il controllo dei consumi e della spesa
La risposta degli operatori però non si è fatta attendere, e hanno infatti presentato un ricorso al Tar contro la delibera dell’Autorità di marzo. Le ragioni di TIM, Vodaonfe, Wind Tre e Fastweb sono:
- L’obbligo di trasparenza verso i clienti è onorato
- I clienti sono informati di quanto pagano ogni 4 o 8 settimane e di quanto pagherebbero se questi aumenti fossero spalmati sul mese con il precedente metodo di fatturazione
- L’articolo 70 comma 4 del Codice delle Comunicazioni stabilisce come una società può cambiare i suoi prezzi
- L’articolo 70 comma 4 del Codice sarebbe rispettato dal nuovo sistema di fatturazione a 4 o 8 settimane
- La delibera dell’Autorità di marzo violerebbe la libertà d’impresa
- La delibera, in pratica, trasformerebbe i prezzi (liberi) in tariffe regolamentate dall’alto, ovvero dall’Autorità per le comunicazioni
Via | Repubblica
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