Trump ha deciso che l’America non deve far parte dell’accordo di Parigi sul clima, nonostante il tentativo di Apple e di tante altre aziende. Oggi, un arrabbiato Tim Cook, scrive una lettera ai suoi dipendenti.
Ne abbiamo parlato soltanto ieri ma il Presidente degli Stati Uniti, ha già comunicato la sua decisione di uscire ufficialmente dall’accordo di Parigi riguardo al clima.
Il Presidente non crede nel cambiamento climatico causato dall’inquinamento e non crede che questo possa rappresentare un problema in un prossimo futuro. Trump riesce a vedere soltanto il fatto che le fabbriche cinesi producono molto di più di quelle americane e di conseguenza, per rendere l’America di nuovo “forte”, si doveva uscire da questo accordo. In caso contrario, l’America avrebbe dovuto ridurre del 26-28% le emissioni di gas serra entro il 2025.
Trump vuole che il denaro resti in America e non venga portato in Cina o in altri Paesi. Di conseguenza si da l’implicita autorizzazione all’apertura in massa di nuove fabbriche, convincendo anche i più grandi colossi a spostarsi in USA.
Tim Cook si era già dimostrato contrario a questa decisione ed aveva cercato, invano, di persuadere il Presidente. Sconfitto, il CEO di Apple ha scritto una lettera ai dipendenti:
Team,
So che molti di voi condividono il mio stesso disappunto sulla decisione della Casa Bianca di far uscire gli Stati Uniti dall’accordo di Parigi sul clima. Ho parlato con il Presidente Trump, cercando di persuaderlo ma non è stato abbastanza.
Il cambiamento climatico è un problema reale e tutti noi abbiamo la responsabilità di fermarlo. Voglio rassicurarvi sul fatto che la decisione di Trump non avrà il minimo impatto su Apple e sulla voglia che abbiamo di proteggere l’ambiente. In questo periodo storico noi riusciamo a soddisfare quasi tutte le operazioni con il 100% di energia rinnovabile. Pensiamo sia un ottimo esempio da seguire sia per il nostro Paese che per il senso di business stesso.
Continueremo a lavorare sodo per l’ambiente. Tra gli obbiettivi abbiamo anche quello di riciclare il 100% dei dispositivi inutilizzati per dargli nuova vita, per avere un loop continuo di rigenerazione dei materiali ed eventualmente fermare anche le estrazioni nelle miniere. Ovviamente lavoreremo a stretto contatto anche con i nostri fornitori per fare in modo che anche loro possano arrivare ad utilizzare energia pulita e rinnovabile.
La nostra missione è sempre stata quella di lasciare questo pianeta in un modo migliore rispetto a come lo abbiamo trovato. Non cambieremo mai idea a riguardo perchè sappiamo che le prossime generazioni dipendono da noi.
Il vostro lavoro oggi è più importante che mai. Grazie per il vostro impegno nel fare la differenza ogni singolo giorno.
Tim
Tim Cook ha inoltre condiviso il suo disappunto in un Tweet pubblico e non è stato il solo. Elon Musk, che tra le altre cose è anche CEO di Tesla, ha mantenuto la sua promessa dimettendosi dal Comitato Consultivo del Presidente proprio in segno del suo disappunto verso questa decisione.
Decision to withdraw from the #ParisAgreeement was wrong for our planet. Apple is committed to fight climate change and we will never waver.
— Tim Cook (@tim_cook) 2 giugno 2017
Hanno reagito male anche Microsoft, Intel, IBM, Facebook, Google e tanti altri. Sicuramente queste grosse aziende continueranno ad impegnarsi per la salvaguardia dell’ambiente, anche perchè hanno un’assetto aziendale molto avanzato e che gli permette di farlo senza grosse difficoltà, tuttavia in America spunteranno tante nuove fabbriche e molto probabilmente l’impatto ambientale di quest’ultime si farà sentire..
Am departing presidential councils. Climate change is real. Leaving Paris is not good for America or the world.
— Elon Musk (@elonmusk) 1 giugno 2017
My job as President is to do everything within my power to give America a level playing field. #AmericaFirst??
➡️https://t.co/9VOb99W42r pic.twitter.com/2Lg8gxxXxV— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 1 giugno 2017
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