I cittadini dell’Unione Europea potranno accedere a film, musica, serie TV e giochi di piattaforme a pagamento anche durante i soggiorni all’estero, restando comunque in Europa.
Il Parlamento Europeo ha votato ieri per l’approvazione di una norma che consente la visione dei contenuti a pagamento online anche per chi si trova all’estero.
Fino ad ora succede spesso che durante un viaggio di lavoro, una vacanza o nel soggiorno all’estero per motivi di studio, i cittadini europei non possano accedere ai contenuti di piattaforme di streaming online come Netflix, HBO GO, Amazon Prime Video, Spotify, Deezer, Sky Go, Premium Play e altro.
Con la votazione di ieri in cui il Parlamento Europeo si è espresso con 586 voti favorevoli, 34 contrari e 8 astensioni, la regola potrebbe essere destinata a cambiare.
Le nuove norme prevedono:
- Accesso agli abbonamenti online mentre ci si trova in un altro paese dell’UE;
- Controlli sulla residenza dell’utente per non violare i diritti d’autore;
- Garanzia di tutela sui dati e la privacy degli utenti;
Le regole già discusse a febbraio, ora trovano una spinta ulteriore e rimuoveranno le attuali restrizioni.
I servizi di streaming online potranno verificare in modo “efficace e ragionevole” che l’utente, con abbonamento attivo, non si sia trasferito definitivamente in un altro paese dell’UE in modo che i diritti d’autore vengano preservati nonostante le possibili differenze tra paese e paese.
Le verifiche possono avvenire tramite controllo del documento di identità, dettagli di pagamento, informazioni fiscali pubbliche, informazioni postali o verifica degli indirizzi IP.
Tutto sempre garantendo la massima riservatezza dei dati.
La legislazione ora dovrà essere approvata dal Consiglio dei Ministri europeo. Una volta ottenuta l’approvazione, gli stati membri avranno nove mesi di tempo per approvare le norme.
Queste norme rappresentano un passo verso un mercato digitale comune. Aumentano la mobilità e la portabilità dei contenuti in tutto il continente.
La modifica è prevista solo per i servizi online a pagamento. I fornitori di servizi gratuiti potranno comunque concedere la visione dei propri contenuti in Europa ma solo dopo aver verificato la residenza degli utenti.
L’abolizione del roaming prevista per giugno potrebbe riservare un ulteriore aumento degli abbonati che non solo erano costretti a pagare cifre proibitive per la connessione ma, oltretutto, non potevano avere accesso ai contenuti per cui avevano sottoscritto un abbonamento.
Via | Parlamento Europeo
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