Dopo le diverse opinioni contrarie, emerse nei giorni scorsi, ecco arrivare le prime vittime delle nuove politiche che Apple ha deciso di implementare sull’App Store.
Readability è un servizio che permette ai lettori, dietro il pagamento di una fee mensile di 5$, di installare un sorta di segnalibro in grado di salvare sul vostro browser gli articoli in una visualizzazione testuale, che ben si adatta alla lettura notturna o tramite dispositivi mobili. Un servizio già offerto dall’applicazione Instapaper e che infatti secondo le intenzioni iniziali degli sviluppatori si sarebbe dovuto basare sulla stessa piattaforma. Gli sviluppatori delle due applicazione avevano anche pensato ad un’integrazione tra le due, per offrire ai propri clienti una nuova piattaforma tramite la quale leggere e condividere con i propri amici articoli e letture. TinyGrab, invece, è un’applicazione per Mac, che permette di condividere facilmente e in poco tempo le vostre foto, che dopo essere state inviate sui server dell’azienda, possono essere condivise con i vostri contatti tramite url.
I due titoli sono le prime vittime delle nuove regole, da poco introdotte sull’App Store, per gli acquisti in-app e gli abbonamenti. La prima infatti è stata rifiutata da Cupertino in quanto contraria all’articolo 11.2 come spiegano gli stessi sviluppatori in un comunicato dove viene citato il test del suddetto articolo
“Applicazioni che utilizzano un altro sistema rispetto all’API per gli acquisti in-app di contenuti, funzionalità o servizi saranno respinte”.
Gli sviluppatori di TinyGrab, invece, hanno criticato la Apple in una lettera aperta in quanto le nuove regole non permetterebbero la pubblicazione della loro applicazione sul Mac App Store. In questo caso il problema sarebbe l’impossibilità di offrire prodotti al di fuori dell’applicazione e dell’App Store.
Sarà interessante vedere come la situazione evolverà nei prossimi giorni. Il numero di reclami e di sviluppatori scontenti del nuovo regolamento tende ad aumentare ogni giorni di più. E se da una parte è vero che Apple continua ad avere il coltello dalla parte del manico, vista l’importanza del suo store e il grande pubblico al seguito, dall’altra è anche vero che ci sarà un limite oltre il quale sarà necessario tenere in considerazione le necessità dei vari sviluppatori. Abbiamo sempre detto che una delle componenti fondamentali del grande successo di iPhone e iPad e l’immensa varietà di apps a disposizione degli utenti, in grado di coprire ogni esigenza e bisogno. Al momento un boicottaggio generale sembra essere una pura utopia, ma se Android dovesse continuare a crescere e ad espandersi, attirando magari più di qualche semplice sviluppatore, siamo sicuri che la politica di Apple rimarrebbe inalterata?
Via | MacStories | CultofMac
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