Dopo l’attacco di Apple di gennaio, la risposta di Qualcomm non si è fatta attendere e l’azienda ha presentato una controquerela nei confronti della società di Cupertino.
Il documento di 134 pagine presentato da Qualcomm nega le 389 denunce mosse da Apple a gennaio quando da Cupertino era arrivata l’accusa di pratiche di monopolio e anticoncorrenziali.
Qualcomm sostiene che l’azione legale di Apple sia solo una pratica per ottenere uno sconto sui costi delle royalties per l’utilizzo dei chip e delle tecnologie di cui Qualcomm è proprietaria.
«Lo scopo di Apple risulta chiaro – spiegano i legali del produttore di chip – con la volontà di costringere Qualcomm a ridurre il costo delle licenze per tecnologie brevettate che hanno portato innovazione nella tecnologia cellulare e hanno fruttato 760 miliardi di dollari nella vendita di iPhone».
Secondo la difesa non ci sarebbe alcuna violazione di contratti, come sostenuto da Apple, perché sarebbe stata l’azienda di Cupertino stessa a violare gli accordi senza subire alcun tipo di danno, motivo per cui l’accusa non risulterebbe ammissibile.
Nel documento presentato da Qualcomm viene specificato come Apple abbia ripetutamente interferito nei rapporti del produttore di chip con altre società e come Cupertino abbia trattenuto dei pagamenti precedentemente concordati, fornendo false dichiarazioni sulle prestazioni del chipset sei modem integrati su iPhone 7, limitando le loro prestazioni per favorire i modem Intel integrati in alcuni modelli di iPhone 7.
Apple all’inizio dell’anno aveva citato in giudizio Qualcomm per 1 miliardo di dollari da scontare per aver adottato tattiche d’esclusione e royalties troppo elevate, aspetto che secondo i legali di Cupertino Qualcomm aveva prima accettato e poi negato per via della collaborazione di Apple con l’antitrust della Corea del Sud che aveva inflitto una sanzione di 850 milioni di dollari per pratiche non concorrenziali.
Via | 9to5Mac
Leggi o Aggiungi Commenti