Confession è un’applicazione per iPhone che in questi giorni sta facendo veramente discutere tutti. Simula infatti l’azione di un sacerdote e ci permette di analizzare la nostra coscienza, elencando tutti i peccati che abbiamo commesso, facendoci pentire ed ottenendo una sorte di redenzione. [appscreens 416019676]
L’applicazione (in inglese) è stata sviluppata in collaborazione con un Reverendo degli Stati Uniti, ma in Italia l’applicazione non viene riconosciuta valida dal Vaticano, che disprezza ogni tipo di software elettronico creato per sostituire tutte quelle azioni che solo un vero sacerdote può e deve compiere.
Ecco le dichiarazioni del direttore della sala stampa Vaticana, padre Federico Lombardi:
Il sacramento della Penitenza richiede necessariamente il rapporto di dialogo personale tra il penitente e il confessore, e l’assoluzione da parte del confessore presente”. Non solo l’iPhone non può essere ricettore della confessione, ma soprattutto non può assolvere il peccatore. Al di là dell’evidenza dell’impossibile digitalizzazione di un sacramento, un algoritmo in grado di proporre penitenze circostanziate è al momento impensabile. Il rapporto con la figura del confessore è irrinunciabile.
Grazie dott. Vito Codeluppi
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