A quanto pare c’è ancora qualcuno che non ha capito il funzionamento degli acquisti In-App. A far emergere la notizia è il Washington Post che in un articolo racconta la storia di una famiglia Americana che si è vista addebitare ben 1400$ sulla propria carta di credito, il motivo? Il figlio di 8 anni che inconsciamente acquistava nuove features sul gioco Smurfs.
“I genitori hanno bisogno di sapere che le promozioni sui giochi e i meccanismi di consegna per essi sono ingannevoli” dice Jim Styler, presidente del Common Sense Media, un gruppo di avvocati per i contenuti online rivolti ai bambini. “Purtroppo ci sono persone che cercano di fare soldi con queste applicazioni, il chè è un grande problema destinato ad aumentare ulteriormente visto che le applicazioni mobili sono la nuova piattaforma ludica per i bambini”.
Inoltre l’associazione ha anche avanzato delle accuse nei confronti della Apple. La cui risposta non è tardata ad arrivare, tramite un portavoce: “L’azienda cerca di prevenire questi episodi, richiedendo una password quando si prova ad effettuare un acquisto In-App. Sono inoltre previste delle restrizioni ai download e alla transazioni”. Tuttavia secondo i genitori queste opzioni non sono ne facili da utilizzare ne tanto meno ovvie.
Sinceramente non ci si sentiamo di prendere una posizione a sfavore degli sviluppatori che inseriscono, lecitamente, nelle loro applicazioni la funzione In-App, cosi come previsto dalla stessa Apple.
Detto questo non c’è da sorprendersi se, dopo aver dato la password del proprio account iTunes ad un bambino di 8 anni, si va incontro a problemi di questo tipo. Il reale problema di questa storia è che non bisognerebbe lasciare un telefono ad un bambino di 8 anni, a maggior ragione se si tratta di un dispositivo complesso e pieno di funzioni come l’iPhone, addirittura fornendogli anche la password per effettuare gli acquisti. Se poi si vuole concedere questa “liberta” ai propri pargoli, che almeno ci si informi prima sulle opzioni a disposizione offerte dal dispositivo per evitare problemi come quello accaduto alla famiglia Madison.
Voi cosa ne pensate?
Via | MacStories
Leggi o Aggiungi Commenti