Amber Rudd, segretario di stato del Regno Unito, ha recentemente dichiarato che è “assolutamente inaccettabile” che il governo non possa accedere ai messaggi memorizzati in applicazioni per smartphone che prevedono la crittografia end-to-end, come WhatsApp. In particolare dopo il recente attacco a Londra, Rudd ritiene che per la polizia del Regno Unito e altre agenzie d’intelligence sia fondamentale poter accedere a determinati contenuti, per sventare possibili attacchi terroristici.
Il segretario di stato del Regno Unito ha intenzione di organizzare un meeting con tutti i leader delle società tech il 30 Marzo, per “discutere sul da farsi”. In aggiunta, Rudd ha dichiarato che se l’incontro non dovesse andare per il verso giusto, il governo potrebbe approvare nuove leggi riguardanti la crittografia dei dispositivi mobili.
Queste le parole di Amber Rudd: «È assolutamente inaccettabile. Non ci dovrebbe alcun posto dove i terroristi possano nascondersi. Dobbiamo assicurarci che aziende come WhatsApp, e tante altre come questa, non forniscano un “luogo” segreto che i terroristi possono utilizzare per comunicare tra loro.»
L’attuale situazione nel Regno Unito ricorda lo “scontro” tra Apple ed FBI che ha tenuto banco diversi mesi fa. Proprio la società di Cupertino, in particolare il CEO Tim Cook, è stata chiamata in causa da Rudd in una intervista rilasciata alla BBC:
Tim Cook, il CEO di Apple che anche utilizza la crittografia end-to-end, ha in passato dichiarato che sarebbe “sbagliato” per un governo obbligare Apple ad “inserire una backdoor” nei suoi prodotti. A tal proposito Ms Rudd ha affermato: «Chiederei a Tim Cook di pensare ulteriormente ad altri metodi per aiutarci ad affrontare situazioni come quella riguardante WhatsApp sugli smartphone Apple (app protetta dalla crittografia)»
Apple lo scorso anno si è opposta alla proposta di inserimento di una backdoor in iOS per aiutare il governo degli Stati Uniti a migliorare le misure anti-terrorismo. La società di Cupertino dichiarò infatti che una “master key” avrebbe permesso l’accesso alle informazioni memorizzate su ogni iPhone e iPad, nonostante la richiesta della FBI riguardasse solo l’iPhone 5c “protagonista” del dibattito.
Via | MacRumors
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